Al di la degli immancabili accordi sottobanco, delle intese già chiuse magari al ristorante, come è consuetudine in molte zone del vesuviano, una parte degli ercolanesi continua a sperare in un cambiamento che ad oggi francamente stentiamo a vedere. Le risorse professionali e umane da contrapporre alla quasi scontata ricandidatura dell’attuale sindaco Ciro Buonajuto ci sarebbero : tutto sta a capire quanto queste figure aspirino realmente alla carica di primo cittadino e quanto invece stiano adoperando la strategia della vendita al rialzo per ipotecare il favore di Buonajuto una volta riconfermato nocchiero della comunità ercolanese. In mezzo valorosi professionisti, imprenditori, legati all’associazionismo , che con caparbietà e spirito di abnegazione, sempre condito dall’amore per i luoghi, danno il massimo per il rilancio socio-economico della città. Persone che meriterebbero sicuramente di sedere tra i banchi del consiglio comunale ercolanese avendo dato nel tempo prova di concretezza, buon senso e trasparenza operativa.
Ma la politica è strana e non sempre , anzi quasi mai, esalta valori assoluti come la meritocrazia individuale. In questo marasma sia chiaro che non sarebbero i protagonisti a fallire ma ancora una volta la città a dimostrare come stranamente si resti ancorati a logiche clientelari che per decenni hanno penalizzato la crescita qualitativa di Ercolano. I potenti ci saranno sempre con tanto di bacino di voti garantiti . Questo è un fatto non c’è discussione. Non bastano fumo mediatico e interventi studiati a tavolino sul territorio a confondere l’intelligenza di chi conosce la realtà e non si fa abbagliare da fantomatici sogni di gloria. Della serie : amore per i più deboli, per gli ercolanesi che faticano onestamente a mettere insieme pranzo e cena, per le reali emergenze comunitarie. Tutto il resto è “noia”.
Alfonso Maria Liguori.