Sarà presentato lunedì 10 dicembre al cinema «Armida» di Sorrento il cortometraggio intitolato «CIRUZIELLO». Il progetto – distribuito dalla Premier Film e finanziato con un bando indetto dall’IMAIE – ha ottenuto il patrocinio della Film Commission Regione Campania e sarà in lizza nei maggiori festival cinematografici nazionali ed internazionali. Il corto nasce dall’idea del regista di Sant’Antonio Abate Ciro D’Aniello, aiuto regista Rai con già all’attivo diverse esperienze in campo cinematografico, in collaborazione con lo sceneggiatore Gaetano Ippolito ed è ambientato tra le periferie di Sant’Antonio Abate e Portici.
Ad essere portata sul grande schermo è la storia di Antonietta, interpretata dall’intramontabile Isa Danieli, nei panni di un’anziana madre che vive con Vincenzo, figlio cerebroleso dalla nascita e obbligato sulla sedia a rotelle in uno stato semi-vegetativo e con Ciruzziello, un pesciolino colorato che vive in un’ampolla. La donna spende tutte le sue energie occupandosi del figlio, cercando di donargli tutto l’amore possibile. Attraverso i suoi racconti la donna ha trasmesso al figlio un amore smisurato per il mare, dove spesso si recano per fare lunghe passeggiate. La sua fervente fede religiosa, già messa a dura prova nell’ultimo periodo, tracolla a causa di un tumore che lentamente la divora e quando dopo una visita medica, scopre che le rimane poco da vivere, inizia una crisi esistenziale. Il pensiero che suo figlio Vincenzo resti solo dopo la sua morte inizia a tormentarla, abbandonata dalle istituzioni dovrà farsi carico da sola di una scelta.
«Ciruziello» sottolinea il regista abatese Ciro D’Aniello «vuole porre l’accento alle nostre periferie. In particolare, quelle di Sant’Antonio Abate e Portici. Luoghi di grande pregio, che vorremmo riportare al centro dell’interesse da parte dei grandi circuiti turistici. Al tempo stesso, però, il nostro progetto ha visto il coinvolgimento di maestranze tutte campane, senza voler tralasciare la presenza di un’attrice del livello di Isa Danieli, che oltre ad avvalorare l’opera ci ha consentito di affrontare con ancora più decisione tematiche sociali molto complesse e delicate come la malattia, la disabilità, l’eutanasia».
Angelo Mascolo