«Il sindaco Cimmino e la sua giunta hanno mostrato la propria debolezza» questo il commento del consigliere comunale di Castellammare di Stabia Massimo de Angelis dopo gli inquietanti fatti dell’8 dicembre.
«Uno dei primi proclami di Cimmino, dopo la sua elezione a primo cittadino, riguardava il miglioramento della sicurezza, come primo obiettivo del suo governo. Oggi, a distanza di sei mesi, Castellammare di Stabia salta alla cronaca dei media nazionali come sinonimo di camorra. Obiettivo mancato, caro Cimmino e in maniera imbarazzante.
L’assenza totale di occhi vigili durante la manifestazione dell’Immacolata al rione Savorito, non certo sconosciuto per la sua pericolosità, è un chiaro segnale di debolezza e di timore del governo Cimmino nei confronti di un potere, quello camorristico, che ha voluto alzare la voce subito dopo la brillante operazione “Olimpo” conclusa dall’Antimafia.
Un’operazione che merita il plauso di tutti noi cittadini per bene che non possiamo continuare a sentirci umiliati e mal rappresentati da questa cartolina dal sapore medioevale andata in scena sabato scorso.
Cimmino si prenda le sue responsabilità e passi ai fatti concreti, mostri di non avere timori e soggezione nei confronti della camorra, dimostri che lui e i suoi uomini sono liberi da qualsiasi condizionamento dei clan. Castellammare merita rispetto e merita un sindaco che mantenga le sue promesse».
«Ho detto – continua de Angelis – che avrei aspettato cento giorni per parlare e dare un mio giudizio sul lavoro di Cimmino. Bene, ora sono trascorsi 200 giorni e mi duole sottolineare che nessuna delle promesse fatte dal sindaco è stata onorata.
Sembrava imminente, ad esempio, l’ampliamento del parcheggio delle Ferrovie dello Stato per aggiungere ben 700 posti auto e liberare Castellammare dal traffico.
Che ne è stato di questa e delle altre promesse di Cimmino? Quanto ancora dovremo aspettare per vedere realizzati i suoi proclami? Non ci basta sapere che “Qualcosa è andato storto” caro Cimmino. La Castellammare per bene merita di più».