Castellammare di Stabia, Percorsi Sacri: al MuDISS una mostra tra fede e simbologia

In programma al Museo Diocesano stabiese fino al prossimo 20 gennaio la mostra di arte contemporanea, ricca di simbolismi e sperimentazione, curata Gerarda Cimmino, Nicola Caroppo, Luigi Scavella e Salvatore d’Alessandro.

Inaugurata lo scorso 22 dicembre nelle sale del MuDISS Museo Diocesano Sorrentino Stabiese (piazza Giovanni XXIII Castellammare di Stabia), la mostra di arte contemporanea Percorsi Sacri – con opere degli artisti Franco Cipriano, Giuseppe Pirozzi e Salvatore Vitagliano e curata dall’Associazione “Fede e Arte” in occasione delle festività natalizie – ha tra i suoi vari obiettivi quello di promuovere il restauro della Macchina delle Quarantore della Cattedrale di Castellammare di Stabia e  resterà aperta al pubblico fino al 30 gennaio 2019 seguendo gli orari di apertura del Museo.

Giuseppe Pirozzi, sculture in terracotta e ferro.

La mostra

Salvatore Vitagliano. Trittico con sculture.

Percorsi Sacri, curata da Gerarda Cimmino, Nicola Caroppo, Luigi Scavella, Salvatore d’Alessandro, presenta al pubblico opere recenti di tre artisti di fama nazionale in cui il tema sacro è affrontato in un’atmosfera decisamente simbolica. Giuseppe Pirozzi ha portato in mostra una serie di sculture in terracotta e ferro che riassumono la sua attività di scultore negli anni più recenti dal 2009, con un’opera dalle forti reminiscenze classiche che fu oggetto di un’esposizione al Museo Nazionale Archeologico, alle recenti ricerche del 2017 esposte al Museo del Novecento a Napoli nelle sale di Castel Sant’Elmo. Centrale è la ricerca sul retablo, pala d’altare di gusto e ispirazione mediterranea, che l’artista rivisita in una avanguardistica segmentazione di spazi giuocata  sull’intersecazione dei piani di visione dell’opera dai quali emergono dettagli: mani, volti, caratteri, e depositi-residui del fluire del contemporaneo. Franco Cipriano presenta invece un trittico di teleri dal titolo Liturgia del corpo immemorabile dal forte potere evocativo ed impatto simbolico. E’ un’opera del 2013 che racchiude l’essenza stessa della ricerca artistica di Cipriano legata intrinsecamente al sacro e a rappresentazioni di tipo sindonico che aprono a  meditazioni di carattere filosofico, alcune di esse esposte in occasione della personale Mysterium al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sono opere che inducono a una meditazione profonda sulla traccia, sull’impronta che il corpo lascia prima del trapasso, prima di consumarsi, ne emerge un riferimento chiaro alla Sacra Sindone e all’immagine di Cristo impressa sul sudario.   Salvatore Vita (Vitagliano) porta in mostra un trittico di sculture in cui, come nelle più recenti ricerche dell’artista, il frammento archeologico è ricontestaualizzato e rivissuto inglobato in materiali scultorei moderni, dai quali emergono volti dal forte impatto chiaroscurale di sicura reminescenza classica e rinascimentale.

Franco Cipriano, trittico intitolato «Liturgia del corpo immemorabile»

Il restauro della macchina delle Quarantore

Nel percorso della mostra è inserito uno dei due angeli che adornano la macchina delle quarantore che attualmente si conserva nella concattedrale di Castellammare di Stabia ma in origine realizzata nella seconda metà dell’Ottocento per la chiesa di Santa Maria della Pace. Dell’opera, smembrata e in pessimo stato conservativo, si propone un restauro a cui ognuno può contribuire con una donazione, i lavori saranno eseguiti dalla ditta LAS Restauri di Salvatore D’Alessandro e Luigi Scavella.  Utilizzata per le funzioni pasquali, la macchina delle quarantore è un gioiello di scultura lignea probabilmente di scuola napoletana realizzata nel corso della seconda metà dell’Ottocento in stile neobarocco con ricche decorazioni e festoni dorati e simboli eucaristici come grappoli d’uva, spighe di grano e rappresentazioni di cherubini che si alternano ad animali simbolici come il pellicano.

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