L’11 gennaio del 1999 Fabrizio De Andrè moriva a Milano stroncato da un tumore ai polmoni. Aveva solo 58 anni. Al suo capezzale Dori Ghezzi, la prima moglie Puni Rignol e i figli avuti dalle due donne: Cristiano e Luvi.
Prima di morire, però, non mancò la visita del suo amico più caro, Paolo Villaggio: “Smonta quella faccia, so bene cosa mi sta succedendo”, gli disse De Andrè, con un filo di voce. E Villaggio – il celebre Fantozzi – ancora una volta non lo prese sul serio e gli rispose col suo irrefrenabile humor nero: “Spero che il tuo funerale sia meno bello del mio, non lo sopporterei”.
Dopo quella fatidica data abbiamo realizzato al Pompei Lab un ciclo annuale di manifestazioni commemorative che si è interrotto due anni fa per problemi logistici e organizzativi (infatti l’ultima serata è stata realizzata nel piccolo teatro della parrocchia di San Salvatore). Il prossimo 11 gennaio, però, in concomitanza con il ventennale della morte del cantautore genovese, abbiamo deciso di riunire le forze e di non farci sfuggire l’occasione di rievocare le sue memorabili ballate. Sarà una fantastica serata di musica, omaggio a uno dei più grandi parolieri di sempre.