Questa mattina a Lettere e nei comuni limitrofi i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia, coadiuvati da quelli delle Stazioni locali, hanno notificato avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 24 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, falso ideologico in atto pubblico e violazione delle norme in materia di edilizia. Tra gli indagati cinque dipendenti dell’ufficio tecnico del Comune di Lettere.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della cittadina stabiese sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata tra l’inizio del 2015 ed il mese di luglio del 2016, sono state avviate all’indomani di un sopralluogo effettuato dall’Arma competente per territorio, unitamente alla locale Polizia Municipale, su un’immobile ubicato nel Comune di Lettere dove erano state eseguite opere edilizie abusive. In quella circostanza veniva accertato che i lavori, realizzati senza alcun titolo edilizio e paesaggistico, erano stati eseguiti sulla base di un’istanza di condono edilizio contraffatta.
Le indagini, culminate nell’esecuzione di diverse perquisizioni presso gli uffici comunali e nel conseguente sequestro di pratiche edilizie e di condono, hanno disvelato un sistema di corruttela e malcostume in seno all’ufficio tecnico del Comune di Lettere e una gestione affaristica ed utilitaristica dei pubblici poteri.
Le investigazioni hanno consentito accertare le condotte illecite di alcuni dipendenti dell’ufficio tecnico del Comune di Lettere che, falsificando atti pubblici, ed in particolare relazioni tecniche e verbali di sopralluogo, nonché occultando o distruggendo documenti autentici, hanno consentito ai privati interessati di ottenere una istruttoria favorevole delle pratiche di condono, nonché il rilascio di permessi a costruire, del tutto illegittimi, in assenza dei requisiti di legge.
I carabinieri hanno inoltre sottoposto a sequestro pratiche di condono artatamente sguarnite di documenti e di grafici all’evidente fine di celare l’oggetto della domanda di condono o contenenti istanze clone di quelle genuine allo scopo di ampliare l’oggetto della originaria domanda. L’esame della documentazione acquista ha consentito di comprovare la redazione ad opera di imprenditori e tecnici di parte di relazioni tecniche contenenti affermazioni mendaci che hanno, in taluni casi, supportato la illecita attività dei funzionari infedeli.
E’ stato inoltre accertato, con riferimento ad alcune pratiche edilizie o di condono, che per raggiungere gli obiettivi perseguiti sono state elargite da parte dei privati diverse “mazzette” ai pubblici dipendenti quale corrispettivo della favorevole definizione della pratica che culminava con l’emanazione di provvedimenti illegittimi.
Nell’ambito di tale complessa attività di indagine già nel giugno del 2016, uno dei dipendenti pubblici indagati, è stato tratto in arresto per i reati di concussione e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in relazione a condotte di pressione poste in essere nei confronti di O.P. per costringerlo a consegnare la somma di 2000 euro al fine di evitare il sequestro di un immobile abusivamente realizzato.