Il primo ritenuto elemento centrale di un “consolidato sistema corruttivo” che per anni avrebbe caratterizzato l’iter amministrativo del comune del litorale domizio.
L’ufficio comunale a ‘luci rosse’ era usato come alcova ed il sesso era praticato per concedere autorizzazioni amministrative a costruire. Per la Procura ed i Carabinieri di Mondragone, che hanno dato il via all’indagine nel 2016, i due dipendenti comunali ora in carcere avrebbero ottenuto soldi e favori per rilasciare atti e permessi ed in qualche circostanza, Di Bona in particolare, si sarebbe fatto pagare in natura in cambio del suo intervento. Non risulta al momento indagato il sindaco di Catel Volturno Dimitri Russo.