“Festa di Montevergine” di Raffaele Viviani al Teatro Delle Arti

Sul palco del teatro saranno quaranta gli attori cantanti e sessanta i giovani allievi dell’Accademia dello Spettacolo e del Musical di Baronissi ad interpretare un grande classico napoletano

Mercoledì 23 e venerdì 25 gennaio alle 21.00, al Teatro delle Arti di Salerno, va in scena lo spettacolo «Festa di Montevergine» di Raffaele Viviani, con le imponenti scenografie, create per l’occasione, della Bottega San Lazzaro e la regia di Matteo Salsano. La rappresentazione teatrale è il terzo appuntamento della rinnovata rassegna «Te voglio bene assaje».

Sul palco del teatro saranno quaranta gli attori cantanti e sessanta i giovani allievi dell’Accademia dello Spettacolo e del Musical di Baronissi ad interpretare un grande classico napoletano che, per la prima volta, viene rappresentato a Salerno. Per il direttore artistico di TeatroNovanta, Serena Stella, che sarà, insieme a Lucio Pierri, protagonista della messinscena, «Festa di Montevergine» non è un semplice spettacolo ma «un evento». Una sorpresa accoglierà gli spettatori che entreranno nella «Festa» già dal foyer. È qui, e non sul palcoscenico, il punto in cui avrà inizio lo spettacolo scritto da Viviani, straordinario commediografo, artista, capocomico che, attraverso i suoi testi, ha lasciato un autentico vocabolario della lingua napoletana che deve essere tramandato ai giovani. «Festa di Montevergine» disegna perfettamente, attraverso tipi e situazioni, una delle più antiche feste del Sud, per diventare un autentico documento di costume nel quale si ammira un panorama variegato fatto di sfarzo, vanità, piccole truffe, il traffico delle grazie, le sfide dei declamatori, i giochi da osteria, i canti a dispetto, le risse, gli inni sacri, le processioni, il fanatismo religioso nei suoi eccessi.

«Per soddisfare le tante richieste che riceviamo dal pubblico – spiega il direttore organizzativo di TeatroNovanta, Alessandro Caiazza – abbiamo ritenuto necessario aprire un’ulteriore data, il 23 gennaio, oltre a quella prestabilita del 25. I nostri abbonati sono diventati, quest’anno, trecento e, con un teatro da cinquecento posti, non saremmo riusciti ad accogliere quanti vorranno immergersi in un capolavoro del grande teatro partenopeo».

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