Terza vittoria di fila e tanta sofferenza per un Savoia a due facce
Ernesto Limito
Dall’auto, il paesaggio è da favola, il tramonto, bagnava con i suoi rossi il mare e quelle due splendide isole che vi si bagnano. Qui nasce lo splendore… Scusate, ho dimenticato che ero andato a vedere la partita Sorrento Savoia, e al triplice fischio dell’agrigentino Antonino Costanza, mi sono accorto della troppa sofferenza di questo derby. Sarà l’età o forse chissà, ma un Savoia strano che in 35 minuti sciorina un calcio di alta scuola mandando in goal Alvino e Diakite ben due volte e poi?
Poi esce il Sorrento che prima della fine del primo tempo accorcia le distanze, con Figliolia, che trafigge un meraviglioso Savini, che speriamo non caschi più nel tranello del nervosismo.
Si va negli spogliatoi sul 1 a 3, ma il secondo tempo è predominio rossonero, i pali, ben due frenano i costieri, ma il Savoia regge l’urto, anzi in una classica azione di contropiede, la traversa non consente ad Adama Diakite di festeggiare la tripletta. E il calcio va avanti con le sue leggi non scritte, sul goal mancato esce il goal subìto, infatti Gargiulo a tre minuti dalla fine porta il risultato sul 2 a 3.
Il resto è sofferenza pura, sette minuti di recupero e poi Costanza fischia tre volte, per la gioia dei tanti che erano presenti al campo Italia e che, come al solito non hanno fatto mancare il loro apporto ai bianchi torresi.
Negli spogliatoi, un Campilongo, soddisfatto della crescita dei suoi, sancisce con la terza vittoria consecutiva la corsa che è ricominciata.
Ed ora vorrei sognare, ma poi mi dicono che sono troppo tifoso e poco giornalista… ma sognare è il vizio dei tifosi, quelli che non si arrendono mai e qui li abbiamo. Che spettacolo, ma zitti e… andiamo avanti.