Dopo circa cinque anni, torna ad essere gremita l’aula consiliare di Striano. Tanti i cittadini interessati all’adozione del Piano Urbanistico Comunale.

La seduta di questa sera prevedeva l’adozione del Puc a pochi giorni dalla scadenza dei termini di legge. Uno strumento urbanistico “disegnato nell’interesse della città” aveva dichiarato al nostro giornale il sindaco Aristide Rendina.

“Un atto qualificante per l’amministrazione”: così lo ha descritto l’assessore all’urbanistica Elisa Eleonora Boccia nel presentare la delibera.

Oggi però, Aristide Rendina ha dovuto fare i conti con i tre consiglieri comunali dell’ormai fratturata maggioranza. Alle ore 19.25, con sette voti contrari e sei favorevoli, la civica assise ha respinto il piano elaborato dall’amministrazione.

Opposizione: nuovo gruppo consiliare e un netto “No” al Puc

Avevano già dichiarato il voto contrario i quattro consiglieri di opposizione, Gatti Luigi, Storelli Rosalia, Rega Annamaria e Coppola Vincenzo i quali hanno creato questa sera il nuovo gruppo consiliare “SiAmo Striano“, frutto della sintonia venutasi a creare da un po’ di tempo.

Secondo la nostra idea di paese il disegno del futuro del territorio deve dare allo stesso un’identità ben precisa, che sia essa di natura industriale, agricola o commerciale. Non si sono create le condizioni necessarie a una valutazione coerente e d’insieme tra le forze politiche. Il nostro voto contrario rappresenta l’ennesima opportunità di dialogo offerta nel solo interesse del paese” scrivono i consiglieri di opposizione nella missiva consegnata agli atti.

Un “No” quello della minoranza che prende le distanze dalle varie correnti politiche sviluppatesi in queste ultime settimane contro il piano urbanistico.

I fedifraghi di Rendina: salta la maggioranza

A far saltare l’adozione sono stati il consigliere di maggioranza Gaetano Agovino, che poco prima del consiglio aveva consegnato al sindaco le sue dimissioni dalle deleghe sulla sanità, il capogruppo di maggioranza Giuseppe Maccarone, ex assessore della giunta Rendina, e infine il presidente del consiglio comunale Santolo Sorvillo.

Vergogna – ha dichiarato il sindaco – i consiglieri si assumano la responsabilità del loro voto. Ho provato a liberare questa città e non ci sono riuscito. Questo era il momento per dire basta e, invece, sono cadute tutte le maschere. Abbiamo provato, con questo strumento, a sanare le tante aziende, i tanti commercianti. Abbiamo provato a bloccare l’area 219 con una previsione seria e senza speculazione“.

Sindaco a rischio mandato

Insomma, al momento Aristide Rendina sembra non avere più i numeri per governare la cittadina per questi ultimi mesi. Nel frattempo la fascia tricolore, insieme ad altri membri della maggioranza, ha chiesto pubblicamente le dimissioni del presidente Santolo Sorvillo.

Raffaele Massa

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