Il secondo principio delineato dalla delibera è quello di recuperare “standard” in favore della collettività per colmare la carenza di aree e spazi pubblici. Tutto passa, dunque, anche attraverso il recupero dei siti industriali dismessi e l’idea di puntare sulla presenza della stazione Tav di Afragola al fine di creare nuove possibilità di sviluppo imprenditoriale e di mobilità alternativa.
Con il nuovo Puc intendiamo puntare sulla tutela e la valorizzazione della città e degli edifici storici, delle corti e giardini di pregio, sul ridisegno degli spazi aperti, il miglioramento della sicurezza urbana mediante interventi di mitigazione dei rischi ambientali con la riqualificazione/rigenerazione delle aree critiche del territorio, il recupero dello spazio non urbanizzato nell’ambito delle trasformazioni urbane consentite, in linea col principio del contenimento del consumo di suolo”.
Sei gli obiettivi generali delineati nell’ambito dell’approvazione delle linee programmatiche: la salvaguardia dell’identità dei luoghi, ancora riconoscibile nonostante le alterazioni dell’ultimo trentennio, la valorizzazione del patrimonio architettonico e della morfologia urbana, lo sviluppo delle attività produttive-terziarie, che rappresentano un potenziale di grande rilevanza vista anche la prossimità ad altre aree industriali, la razionalizzazione e l’integrazione tra la mobilità locale e quella extraurbana, la necessità di sagomare il centro edificato dando forma al suo contorno, delineando così il limite tra la città e i residui spazi agricoli, la tutela e valorizzazione degli spazi agricoli e lo sviluppo del verde. Le pratiche di “ascolto”, applicate prima e durante la redazione del piano, consentiranno di accogliere aspettative e spunti in grado di contribuire alla sua configurazione secondo criteri condivisi.
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