Masseria Gabriele: la tradizione contadina a due passi dal Vesuvio

Da qualche anno, nel nostro paese, si registra un fenomeno interessante. Il ritorno alla terra. Alle proprie radici. Un fenomeno che si sta caratterizzando nel recupero di antichi mestieri, attività agricole prima abbandonate e soprattutto nella ripresa forte della ristorazione. Un campo dove l’Italia può vantare una tradizione millenaria, imbevuta di tessuti e culture tra loro diversissime.

All’interno di questa operazione di recupero è possibile leggere una nota davvero interessante. L’abbinamento della tradizione culinaria al parallelo recupero dell’architettura rurale di una volta, fatta di vecchi casolari, masserie e tenute convertite oggi alle esigenze dei palati più fini e della ricezione in campo turistico.

Un esempio si trova a pochi passi da casa nostra. Evocativo già nel nome. Masseria Gabriele, nel territorio di Sant’Antonio Abate, a pochi chilometri dal sito archeologico Pompei, inaugurata nel maggio del 2017.

La masseria, elemento centrale della tradizione contadine del territorio abatese e dell’intera provincia napoletana, è presente in questo ristorante, abbarbicato sulle dolci colline tra Sant’Antonio Abate e Lettere, con piatti e gusti legati alla tradizione ma soprattutto alla cura certosina per il cibo biologico. Una scelta nella quale hanno creduto fortemente Vincenzo Esposito, titolare di «Masseria Gabriele» e lo chef Raffaele Ingenito.

Masseria Gabriele è, però, anche altro. Selezione curata di carni di prima qualità, una pizzeria di assoluto livello, il tutto confezionato da un panorama mozzafiato con vista sul Vesuvio e l’intera valle solcata dal fiume Sarno.

C’è, infine, un ultimo aspetto da sottolineare. L’atmosfera. Masseria Gabriele è capace a chiunque di far fare un salto indietro nel tempo. Riportarci con la memoria ai pomeriggi della nostra infanzia, ai pranzi nelle case o nelle masserie dei nostri nonni, in un tempo intatto e felice di cui i nostri tempi, frenetici e insostenibili, sentono la mancanza.

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