Napoli: studenti in piazza contro la riforma

La giornata di mobilitazione è stata anche un momento per rispondere alle esternazioni del Ministro dell’Istruzione Bussetti

Erano in 2000 in piazza ieri a Napoli gli studenti della Campania che hanno aderito alla mobilitazione nazionale per protestare contro le ultime riforme scolastiche.

Riforme che secondo i ragazzi hanno operato in direzione di uno smantellamento dell’istruzione pubblica. E’ per questo che alla critica all’esame di stato si sono affiancate le vertenze portate in piazza fino ad adesso, dall’alternanza scuola-lavoro al decreto “Scuole sicure”.

In merito alla riforma così dichiara la loro piattaforma: “la terza prova è stata abolita, e fin qui potremmo anche gioire dato che delle tre prove era la più devastante, ma questa gioia svanisce presto nel sapere che per essere ammessi all’esame bisogna obbligatoriamente svolgere le prove invalsi nei mesi di marzo e aprile su tre materie -italiano, matematica e inglese- prove contro le quali noi da sempre lottiamo e che sono riusciti a portare all’esame per far sì che ancora una volta si sottolinei il divario fra scuole del Nord e scuole del sud.

La prima prova è stata modellata in modo da eliminare la storia dai nostri temi, perché evidentemente è pericoloso che noi la conosciamo, poiché conoscere la storia significa far sì che quello che è accaduto non si ripeta.

Il colloquio orale, che rappresentava il momento di conclusione durante il quale lo studente poteva esprimere, anche se per poco, con la sua “tesina” il suo pensiero critico sviluppatosi nei cinque anni è divenuto un momento di tecnicismi e quasi barzellette, poiché si parlerà dei fatidici tre anni di alternanza scuola-lavoro, che spesso è fatta in modo disorganizzato e lontana dai nostri percorsi di studio, in un secondo momento ci verranno somministrate tre buste con all’interno dei percorsi preconfezionati dai quali dovremo partire con il nostro colloquio, questo è il chiaro segnale che ci vogliono privi di un nostro pensiero, preconfezionati come della merce”.

La giornata di mobilitazione è stata anche un momento per rispondere alle esternazioni del Ministro dell’Istruzione Bussetti: “pochi giorni fa il ministro dell’istruzione con fare disgustato ha rilasciato una dichiarazione nella quale diceva che il sud non ha bisogno di più fondi ma di impegno e lavoro per recuperare il gap col nord, questo è un governo razzista e ignorante, non a livello intellettuale (o forse sì) ma perché ignorano il problema della questione meridionale minimizzandolo a mancanza di impegno e lavoro”.

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