“Un finanziamento regionale da circa 840mila euro per promuovere la costituzione di Intese Territoriali di Inclusione Attiva (Itia) per l’attuazione di misure di contrasto alla povertà attraverso la realizzazione di centri territoriali di inclusione. È stato pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Campania il decreto di approvazione dell’ultima tranche di proposte progettuali relative all’avviso pubblico non competitivo per le Itia”. Così Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia.
“E l’Ambito di Castellammare di Stabia – ha continuato Cimmino – è rientrato tra i 29 beneficiari dei fondi che la Regione mette a disposizione di enti del terzo settore, istituti scolastici, sindacati, associazioni datoriali di categoria e altri enti per la realizzazione di servizi di supporto alle famiglie, percorsi di empowerment e tirocini di inclusione sociale. L’obiettivo di questa misura di contrasto alla povertà e inclusione consiste non solo nell’assicurare un sostegno al reddito alle famiglie indigenti, ma anche e soprattutto nel fornire strumenti utili al reintegro nel ciclo produttivo per chi stenta a tirare avanti e a garantire sostentamento ai propri figli.
Il progetto si distingue in tre differenti fasi, ciascuna delle quali richiede una specifica tipologia di partner per entrare in azione. Il contrasto alla povertà prevede l’impiego di cooperative sociali che garantiscano sostegno alle famiglie, anche attraverso la creazione di un’équipe di psicologi e di mediatori, che entrerebbero a far parte del centro di inclusione, una sorta di sportello unico di accesso per i servizi legati all’assistenza delle famiglie disagiate. L’azione si sviluppa mediante la presa in carico delle famiglie, a cui sarebbe garantito il Reddito di Inclusione (Rei). Ma il percorso di recupero non si ferma qui.
La seconda azione, infatti, prevede la formazione mediante istituti scolastici o patronati, un elemento chiave per introdurre i cittadini nel mondo del lavoro, obiettivo della terza ed ultima fase del percorso che consiste nei tirocini formativi con il contributo delle associazioni di categoria e di società interinali. Con questa misura, pertanto, non ci fermeremo soltanto al sostegno al reddito, ma anche alla presentazione di progetti per il reinserimento sociale, che sarà preceduto dalla formazione in vista della reintroduzione nel mondo del lavoro”.