Nei giorni precedenti si sono tenuti vari incontri con gli esponenti del governo, in particolare con il ministro della giustizia Alfonso Bonafede per giungere ad un accordo risolutivo tra le parti.
Dal 15 febbraio scorso continuano pertanto a protestare incessantemente: l’organizzazione sindacale autonoma Osapp, nella figura del segretario provinciale Luigi Castaldo, fa sapere che finché non si avranno riscontri tangibili alle forti problematiche segnalate, il personale di Polizia Penitenziaria resterà in stato di agitazione ed a lavorare con carichi di stress, viste le gravi carenze.
Vengono richiesti interventi tempestivi ed urgenti alla realtà penitenziaria di Poggioreale, che necessità di uno sfollamento detenuti in eccesso per oltre 800 unità ed un incremento organico di poliziotti per oltre 300 unità.
Occorre con queste misure garantire maggior sicurezza per tutti e la salvaguardia della dignità dei poliziotti e dei detenuti. I troppi tagli hanno messo in ginocchio il sistema penitenziario, realtà molto complessa e che gode di poco interesse da parte dell’opinione pubblica.
“Anche se diversi rappresentanti regionali proclamano lo stato di agitazione senza continuare l’astensione dalla mensa – dichiara Castaldo – molti preferiscono astenersi comunque dal consumare il pasto spettante poiché ad oggi non hanno avuto nessun riscontro concreto e tangibile”.
“Lo stato di agitazione con l’interruzione dei rapporti sindacali con l’amministrazione regionale non dimostra la frustrazione lavorativa che subiscono i poliziotti i quali in molti continuano la loro forma di protesta concreta e visibile iniziata il 15 Febbraio contro le indicazioni di vari segretari regionali” conclude Castaldo.
Nel frattempo da Roma i segretari generali delle varie sigle sindacali confermano la manifestazione del 27 marzo contro una politica che si era impegnata per migliorare le gravi carenze del corpo di Polizia Penitenziaria.