Sabato letterario presso la libreria Ubik di Vico Equense, gestita dalla responsabile Giovanna Starace. Nella libreria vicana l’autore Maurizio Sorrentino ha presentato il suo ultimo libro intitolato “Sette” ( Edizioni Solfanelli, pagg.256) nell’incontro e dialogo con il pubblico presente condotto dalle professoresse Tiziana Esposito e
Giovanna Domestico.
Il libro si compone di 49 racconti e una storia. Possiamo dire in “nomen omen” dal momento che affrontano sette tematiche, ognuna con sette racconti. Sette rappresenta un numero ricorrente come i vizi capitali, le virtù, i mari, i sacramenti, i colori dell’iride, i giorni della settimana. Alla fine ci sono quarantanove racconti ed un filo conduttore, una sorta di fil rouge che li collega.
“È più complicato scrivere un racconto che un romanzo – riferisce l’autore- Questo perché nel racconto breve ci vuole un incipit importante e di impatto che catturi il lettore e lo magnetizzi. Poi un’altra caratteristica importante è che il racconto deve fondarsi sul ritmo e deve condurre subito il lettore in medias res”.
L’endorsement è quindi per il racconto “che prediligo di gran lunga”, come afferma il buon Michele (avvocato di professione ed originario di Piano di Sorrento), che ha in Carver il suo scrittore preferito e che aveva già pubblicato il romanzo umoristico “L’amore ai tempi della prostata” nel 2016.
Lo scrittore ha
raccontato che ha iniziato il suo excursus da scrittore quasi per gioco “quando mio cognato, a mia insaputa,spedì un mio racconto intitolato “La strada” all’editore della rivista letteraria “ L’inchiostro”, che dopo due settimane mi contatto’ per la pubblicazione. Io stetti al gioco e poi da quell’occasione pubblicai altri racconti. Un altro racconto a cui sono molto affezionato è “Il chiodo” grazie a quale sono stato premiato ad un concorso letterario.
“Sette” è un libro di racconti “che si possono leggere come si vuole, anche senza un ordine preciso, essendo a sé stanti, sebbene abbia costruito un percorso per il lettore”.
Nell’incontro a Vico Equense sono stati letti alcuni passi di vari racconti del libro, commentati dalle professoresse Esposito e Domestico, tra questi “Vengo da Bosnia”, “Viola d’amore”, “La scelta di Antigone”, legati a tematiche attuali tra cui “quella del Male”, come riportato nella prefazione di Vladimiro Bottone, scrittore affermato che ha dato risalto alla fatica letteraria di Maurizio Sorrentino.
L’autore ha raccontato anche alcuni aneddoti sui racconti del libro, tra cui “Occhi di ragazza”, “che è piaciuto molto al pubblico ma che tecnicamente,secondo me, non è molto riuscito. Anche in “Viola d’amore” l’editor mi ha molto compulsato nel cambiare delle cose con suggerimenti preziosi che ho poi colto”.
“Nel libro poi – rivela l’autore – c’è anche un racconto sull’Abruzzo, un racconto di 2000 battute,che considero un bonus track a coronamento del lavoro”. Chissà che alcuni di questi racconti non vengano trasposti su grande schermo come soggetto di una fiction. Potrebbe essere un ottimo momento di contaminazione fra due tipi diversi di arte.
Domenico Ferraro