rapporto, che sarà presentato sabato 23 marzo a Napoli nell’ambito della Borsa Mediterranea del turismo alla Mostra d’Oltremare, gli arrivi sono cresciuti ad un tasso medio annuo del 5,17% rispetto al 3,1% del dato nazionale. Seppure ancora parziale, il monitoraggio dei flussi sul territorio campano per il 2018 ci dice come gli arrivi sono aumentati del 7,7% (pari a circa 6 milioni di visitatori) mentre le presenze sono aumentate del 3,3% (21 milioni in valore assoluto).
Il rapporto, sul piano nazionale, sottolinea l’incidenza positiva del turismo sulla percentuale di contributo totale al PIL: “nell’ultimo anno ha raggiunto il 13%, con prospettive di crescita molto interessanti e sempre più solide e con impatti occupazionali che raggiungono il 14%”. Negli ultimi anni l’offerta si è arricchita di nuove caratterizzazioni dell’ospitalità, di nuove destinazioni, di nuovi modi di fare turismo. Anche l’Italia ha beneficiato di tale dinamica evolutiva e nel 2017, per la prima volta, il numero dei turisti stranieri ha superato quello degli italiani. Le continue e veloci trasformazioni del turismo obbligano, però, imprese ed istituzioni del settore ad un nuovo impegno attento a cogliere tendenze e novità del mercato soprattutto internazionale.
impattano violentemente le risorse naturali e le infrastrutture, ma pure l’equilibrio socioculturale delle destinazioni. Questo fenomeno si è concentrato principalmente nei grandi centri urbani, grazie ai processi di riqualificazione e rivitalizzazione dei centri storici delle città. Caratteristica principale di tale offerta ricettiva è quella degli “affitti brevi”, che affonda le sue radici nel “platform capitalism”.
Per comprendere la portata di quest’ultimo fenomeno si segnala che negli anni compresi tra il 2008 e il 2017, Airbnb da solo, ha beneficiato di circa 260 milioni di prenotazioni, tra appartamenti e stanze singole, facendo registrare, nel 2017, utili per 93 milioni di dollari e un fatturato globale pari a circa 2,6 miliardi di dollari. Tra gli effetti di questo fenomeno si registra la cosiddetta gentrification, intesa come processo di espulsione dei residenti dalle aree urbane centrali a seguito di interventi spontanei o pianificati che determinano incrementi del valore immobiliare e variazioni di destinazioni d’uso degli immobili.
dinamiche insediative che stanno trasformando interi centri storici in grandi alberghi e parchi a tema intaccando irreversibilmente il tessuto sociale e culturale dei luoghi con una conseguente perdita di identità delle città.
Vian