Il governo ha sbloccato i fondi per gli ammortizzatori sociali destinati alle aree industriali in crisi. Parte di queste risorse saranno utili anche a mitigare le condizioni di depressione economica nell’area Torrese-Stabiese, dove il declino del settore produttivo negli ultimi anni ha provocato la perdita di centinaia di posti di lavoro. Intanto, aspettando che i soldi vengano trasferiti alle regioni, il M5s parla di svolta e la CGIL chiede tempi rapidi per il trasferimento delle risorse.
Il decreto interministeriale rappresenta, inoltre, l’ennesima risposta agli attacchi infondati degli ultimi giorni e la dimostrazione che la dignità dei lavoratori e delle famiglie italiane rappresenta una priorità di questo Governo”. E’ quanto annunciano i consiglieri regionali del M5s Valeria Ciarambino e Gennaro Saiello.
“Territori come la nostra regione pagano lo scotto di scelte politiche scellerate che hanno prodotto desertificazione industriale e fuga di grandi multinazionali. E’ necessario far ripartire la nostra economia e produrre nuovo lavoro. Con la formazione prevista dal Reddito di Cittadinanza, avremo professionalità adeguate alle esigenze delle aziende e la possibilità di attrarre nuovi investitori. Il doppio bonus alle imprese del Sud darà inoltre alle nostre aziende le risorse necessarie per garantirsi un organico all’altezza delle sfide del mercato. Queste sono vere misure di politica attiva per l’occupazione e di rilancio delle imprese, non certo come l’illusione del piano lavoro bluff di De Luca che produrrà soltanto un nuovo esercito di stagisti disillusi”, concludono i due esponenti politici regionale pentastellati.
“Dinanzi ad una situazione di gravissima emergenza economica e sociale che accomuna tutte le aree di crisi complessa, la delegazione, composta da lavoratori, delegati e dalla Cgil nazionale, presente questa mattina all’incontro ha chiesto – prosegue la nota – garanzie sul termine tempestivo dell’iter così da consentire alle Regioni e all’Inps di erogare al più presto gli ammortizzatori ai lavoratori diretti e indiretti coinvolti nelle chiusure aziendali”.
“Questa vicenda testimonia l’assoluta necessità di affrontare, dopo anni di latitanza della politica industriale, il futuro di queste aree, dove i processi di riconversione economica e di riqualificazione sociale sono fermi al palo. Il problema strutturale è creare nuovo lavoro e gli ammortizzatori devono essere da sostegno all’interno di un disegno di trasformazione economica in grado di rinnovare l’insieme del contesto produttivo e sociale. Per affrontare tale questione chiediamo al Governo l’apertura di un confronto serio e di merito”, conclude la Cgil.
Enzo Iandolo