Castellammare, Scala: “Evitiamo che si trasformi in caciara”

Scala: "Se la politica vuole ritornare ad avere un ruolo deve imparare a riscoprire il suo primato"

Sulla situazione politica a dir poco caotica di Castellammare, dopo i fatti dell’inchiesta ‘Olimpo’ che hanno fatto luce sul come la camorra abbia ‘penetrato il cuore

 

della città’, prende parola il consigliere di opposizione Tonino Scala.

“Agli attacchi politici si risponde con la politica, agli attacchi personali, se di tali si tratta, con le azioni giudiziarie, anche quando i protagonisti sono parlamentari se le opinioni espresse non hanno nessun riscontro nella realtà.

Sto seguendo con un certo distacco gli attacchi al vetriolo su vicende che meritavano e meritano più rispetto perché riguardano Castellammare, il suo passato, il suo presente, il suo futuro. Castellammare, la nostra benedetta e maledetta città che da anni non riesce a trovare pace.

I fatti dell’inchiesta Olimpo ci hanno fatto capire in che modo la camorra in questi anni sia riuscita a penetrare nel cuore della città. Questo non è un attacco della politica a chicchessia, va precisato, ma un dato concreto, purtroppo, non frutto di fantasia. Questo i cittadini devono saperlo. Ciò che esce fuori leggendo gli atti giudiziari è un quadro a dir poco agghiacciante.

Il lavoro positivo dei Magistrati è in corso, attendiamo fiduciosi, nel pieno rispetto dalla loro autonomia, che si concluda scoperchiando responsabilità, connivenze, aree di malaffare controllate e organizzate dalla camorra. E siamo certi che si sapranno valutare le singole posizioni anche sulla base delle iniziative e dei chiarimenti che chi è stato chiamato in causa avrà già fornito.

Dopo quello che era accaduto nella scorsa consiliatura, con l’insediamento del nuovo consiglio, avevamo chiesto alla maggioranza un gesto di coraggio. Lo facemmo il 3 agosto all’atto dell’insediamento, in

aula, nel luogo deputato per discussioni serie e franche. Lo facemmo invitando il Sindaco, come già era accaduto in passato, a richiedere, a nome del consiglio tutto, l’invio di una commissione d’accesso per capire cose fosse accaduto.

Il nuovo consiglio aveva bisogno di iniziare un nuovo ciclo e di farlo nel modo migliore.
Lo facemmo già in campagna elettorale chiedendo la desecretazione degli atti della commissione parlamentare antimafia. Attendiamo ancora risposte. Lo abbiamo rifatto con due interrogazioni parlamentari a firma di Fratoianni e Conte, atti camera numeri 4-00492 e 4-01414.

Le nostre istanze sono antecedenti all’inchiesta “Olimpo”, quindi prima che la magistratura intervenisse. Lo facemmo perché eravamo, e siamo convinti, che quando è la magistratura a fare il suo corso, abbiamo già perso tutti, nessuno escluso.

Se la politica vuole ritornare ad avere un ruolo deve imparare a riscoprire il suo primato.
Le reazioni stizzite della maggioranza consiliare sembrano più un rilancio a voler vedere negli occhi altrui le pagliuzze o le travi, che a governare processi di una città così complessa. Non vogliamo partecipare al coro degli insulti, questo spettacolo non ci piace.

Chiediamo al Sindaco, così come al Presidente del Consiglio, di ritornare a rivestire i propri ruoli evitando anche epiteti e giochi lessicali equivoci che non meritano nemmeno di essere commentati, le istituzioni devono provare sempre a volare alto perché rappresentano tutti, anche quelli che non li hanno votati.

Ci sono vicende che riguardano familiari che sono vittime e non carnefici? Bene, anzi male, credo che nelle sedi opportune si possano e si debbano far valere le proprie ragioni. Sono certo che già siano state presentate le giuste istanze che vanno di sicuro in questa direzione.

Nel frattempo però deve essere la politica a fare la sua parte prendendo le distanze da quella vicenda nella quale consapevolmente o inconsapevolmente una parte di questa città ha preso parte. C’era chi l’ha favorita e chi l’ha contrastata in questi lunghi dieci anni di condizionamenti politici che han portato ad una paralisi di un territorio che non può permettersi stasi.

Per me, per noi, per la forza politica che ho l’onore e l’onere di rappresentare a Palazzo Farnese conta la politica, e politicamente che ci siano dei colpevoli questo è un dato innegabile! Questo riguarda il passato, ma c’è un presente e chi governa non può far finta di nulla. Vi è la necessità di prendere le distanze.

In che modo? Bisogna revocare gli atti che han prodotto quel disastro. C’è una mozione che insieme ad altri abbiamo messo a disposizione del Consiglio tutto, ma che solo la minoranza ha firmato. Sarebbe buona creanza metterla all’ordine del giorno del prossimo consiglio e smetterla con questo spettacolo indecoroso che non fa bene alla città”.

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