L’indicazione di procedere ad una perizia nasce dalla necessità di valutare l’attendibilità della donna alla luce del “problematico e complesso quadro clinico e psicologico personale”. Il tribunale sottolinea, infatti, l’importanza di poter fondare il suo giudizio su “elementi scientifici ben adeguati circa la possibilità di interazioni tra le psicopatie fin da subito emerse e la vicenda narrata”.
Nelle motivazioni il tribunale arriva, quindi, a conclusioni che escludono l’aggressione nonostante il referto medico riguardante la 24enne parli di chiare lesioni agli organi genitali compatibili con l’uso della violenza.
Intanto sulla vicenda, che sta assumendo sempre più i contorni di un caso ‘freudiano’, almeno stando alle parole degli inquirenti, c’è stata anche la presa di parola delle attiviste di Non Una Di Meno – Napoli che ieri si sono mobilitate presso la stazione della Circumvesuviana di piazza Garibaldi: “Non lasceremo sola la nostra sorella che, dopo aver subito una gravissima violenza sessuale, si ritrova a subire la violenza mediatica e istituzionale. Non saremo noi a lasciare i treni, le stazioni vuote e le strade; continueremo ad attraversarle per ribadire che la violenza patriarcale non passerà sui nostri corpi! Noi non vogliamo avere paura!”