Ilaria Cucchi: Scuse di Salvini? Non me ne farei niente

Ilaria Cucchi: "Chiedere allo Stato di giudicare se stesso è una delle cose più difficili che si possano fare"

“Se mi aspetto le scuse di Salvini? Delle scuse di Salvini non me ne faccio proprio niente, non mi interessano, non ci penso nemmeno. Non me le faccia le scuse, non le voglio, non è un problema per me. Dice sempre le stesse cose, quando la nostra

 

famiglia ha sempre sostenuto che si tratta di mele marce e nessuno vuole attaccare le istituzioni. Salvini cambiasse disco e approfondisse le cose prima di parlare”. Lo ha detto Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ai microfoni di Mattina 9.

“In questi giorni abbiamo ricevuto un grande segnale dall’Arma dei Carabinieri: mi ha commosso il gesto del Comandante Generale Nistri, ci speravo. Sarei felice e onorata di avere l’Arma al nostro fianco così come il governo. I carabinieri sono altri, non sono quelli che si sono macchiati di quei reati lì e non sono quelli che hanno depistato: sono persone che svolgono un lavoro difficilissimo con dignità”.

Ilaria Cucchi ha poi ripercorso le difficili fasi di questi anni e la giornata di ieri: “Chiedere allo Stato di giudicare se stesso è una delle cose più difficili che si possano fare, oggi lo so: significa riconoscere delle responsabilità e che all’interno delle istituzioni qualcosa non ha funzionato. Ieri è stato un momento devastante per me e per i miei genitori: ascoltare la descrizione di quel brutale pestaggio e di come è stato ucciso mio fratello.

In questi anni – ha continuato – ci sono stati momenti in cui pensavo che non potessimo farcela. Mentre ascoltavo la descrizione dettagliata di quel pestaggio mi sono venute in mente tutte le volte in cui ho sentito consulenti della procura e periti affermare che Stefano era caduto e che era stata una caduta accidentale. Mi sono ricordata di quando lessi tutte quelle pagine di paroloni del professore Paolo Arbarello, di

quando vidi con i miei occhi i periti della corte simulare quella caduta con cui mio fratello si sarebbe procurato tutte quelle lesioni”.

“Potete capire di cosa stiamo parlando: anni di vita, di energie, di soldi spesi, di salute rimessa, per arrivare oggi a sentire finalmente quella verità che era chiara ed evidente a tutti quando abbiamo visto Stefano per l’ultima volta, morto sul tavolo dell’obitorio in condizioni terribili. Ma io mi chiedo – ha concluso Ilaria Cucchi – in nome di cosa si mette in piedi tutto questo, qualcosa ai danni non solo della famiglia Cucchi e dei cittadini, ma ai danni dello Stato e della sua credibilità”.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedentePompei. Seminario sull’autismo
SuccessivoSant’Anastasia. Flobert 1975, ricordo della tragedia
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.