famiglia ha sempre sostenuto che si tratta di mele marce e nessuno vuole attaccare le istituzioni. Salvini cambiasse disco e approfondisse le cose prima di parlare”. Lo ha detto Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ai microfoni di Mattina 9.
“In questi giorni abbiamo ricevuto un grande segnale dall’Arma dei Carabinieri: mi ha commosso il gesto del Comandante Generale Nistri, ci speravo. Sarei felice e onorata di avere l’Arma al nostro fianco così come il governo. I carabinieri sono altri, non sono quelli che si sono macchiati di quei reati lì e non sono quelli che hanno depistato: sono persone che svolgono un lavoro difficilissimo con dignità”.
Ilaria Cucchi ha poi ripercorso le difficili fasi di questi anni e la giornata di ieri: “Chiedere allo Stato di giudicare se stesso è una delle cose più difficili che si possano fare, oggi lo so: significa riconoscere delle responsabilità e che all’interno delle istituzioni qualcosa non ha funzionato. Ieri è stato un momento devastante per me e per i miei genitori: ascoltare la descrizione di quel brutale pestaggio e di come è stato ucciso mio fratello.
quando vidi con i miei occhi i periti della corte simulare quella caduta con cui mio fratello si sarebbe procurato tutte quelle lesioni”.
“Potete capire di cosa stiamo parlando: anni di vita, di energie, di soldi spesi, di salute rimessa, per arrivare oggi a sentire finalmente quella verità che era chiara ed evidente a tutti quando abbiamo visto Stefano per l’ultima volta, morto sul tavolo dell’obitorio in condizioni terribili. Ma io mi chiedo – ha concluso Ilaria Cucchi – in nome di cosa si mette in piedi tutto questo, qualcosa ai danni non solo della famiglia Cucchi e dei cittadini, ma ai danni dello Stato e della sua credibilità”.