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Napoli. Incurabili: sfollati accusano deportazione

Le 21 famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni, in seguito allo sgombero deciso a causa dei cedimenti avvenuti nell’antico complesso che ospita l’ospedale Incurabili, nel centro storico della città, oggi hanno dato vita ad un presidio per chiedere di tornare nel loro quartiere.

 

Di seguito l’appello-denuncia rivolto alle istituzioni (Asl, Comune, Regione) affinchè si adottino, nell’emergenza, azioni serie per trovare una situazione alloggiativa degna.

“Siamo 21 famiglie che vivevano da decenni nell’immobile abitativo del complesso degli Incurabili nel centro di Napoli, ora siamo in balia delle onde, ci hanno portati prima in un albergo a Sant’Anastasia, poi a Castello di Cisterna, domani di nuovo si cambia…
Dicono che gli alberghi di Napoli e i B&b non vogliono ospitare gli abitanti napoletani neanche a pagamento ma solo i turisti.

In queste case, in queste strade invece ci siamo nati e cresciuti, paghiamo un pigione sociale, le abbiamo ristrutturate a nostre spese per migliaia di euro eppure ci trattano come non avessimo diritti, come pacchi postali e non come persone.

Non ci hanno “sistemati”, ci hanno deportati, lontano dal nostro quartiere, dal nostro lavoro, dalla nostra rete sociale e familiare, malgrado ammalati e disabili.
Noi chiediamo chiarezza sulle responsabilità di chi doveva monitorare e conservare uno dei beni storici e architettonici più importanti d’Europa e lo ha lasciato sprofondare, terremotando anche le nostre vite. Noi chiediamo di tornare immediatamente a Napoli!

Noi chiediamo un tavolo con tutte le istituzioni coinvolte, l’ASL, il Comune e la Regione, per una soluzione alloggiativa degna e per capire quando e come torneremo nelle nostre case. Perchè là vogliamo tornare! Il nostro sospetto è che si possa approfittare di questa situazione per “liberarsi” degli inquilini, perchè ora il valore immobiliare di queste case sta decollando col turismo. Ma non ci arrenderemo”.

 

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