Si puntava all’impresa, è arrivata la sconfitta. L’Arsenal vince 1-0 al San Paolo, il Napoli è fuori dall’Europa League. Decide la punizione di Lacazette nel primo tempo.

Ancelotti alla vigilia chiedeva coraggio, intelligenza e cuore. Il coraggio e il cuore non sono di  certo mancati: si è notato un ingresso in campo nettamente diverso rispetto alla partita dell’Emirates Stadium, un Napoli che ci credeva. L’intelligenza si è vista invece a sprazzi, con diverse scelte sbagliate della zona offensiva. Si sperava e ci si aspettava un Arsenal meno efficiente in questa trasferta italiana, al contrario ci si è trovati di fronte ad una squadra ordinata e sempre presente a se stessa, che è arrivata in Italia con l’obiettivo, poi raggiunto, di mantenere il vantaggio accumulato all’andata, Di certo la rete dei Gunners ha reso la vita molto più semplice agli inglesi e ha abbattuto il Napoli, che da quel momento avrebbe necessitato di quattro gol per qualificarsi alle semifinali. La reazione c’è stata, ma il compito era diventato impossibile da portare a termine.

Nonostante i sonori fischi ricevuti dal pubblico al momento della sua uscita dal terreno di gioco, Insigne è sembrato il giocatore in grado di vivacizzare l’azione, di mettere in difficoltà la retroguardia di Emery; senza dubbio la sua non è stata la partita perfetta (con diversi errori in area di rigore), ma la disapprovazione del San Paolo è stata ingenerosa. Buone anche le prestazioni di Koulibaly e Chiriches al centro della difesa e di Ghoulam sulla sinistra, e netto miglioramento di Fabián Ruiz rispetto a sette giorni fa (il cambio di posizione gli ha dato meno responsabilità ed è sembrato più tranquillo nel momento di giocare il pallone). Partita in chiaroscuro per Meret: disattento sulla punizione dello svantaggio, ma prodigioso nell’intervenire su Aubameyang nel secondo tempo. Nettamente insufficiente la serata a centrocampo di Allan e Zielinski (il primo lontano parente del rubapalloni con il sangue agli occhi che siamo abituati a vedere, il secondo che è parso inadatto al ruolo di regista) e in attacco di Milik (poco coinvolto nella trama del gioco e che si porta sulla coscienza un paio di reti divorate sotto porta).

In un bilancio sui 180’ minuti di questo confronto, l’Arsenal ha meritato il passaggio del turno, soprattutto grazie al maiuscolo primo tempo di Londra, nel quale ha siglato le due marcature che hanno inevitabilmente indirizzato la sfida a loro favore. Ora per Ancelotti rimane da fare una valutazione di questa eliminazione e rilevare i motivi di questo mezzo fallimento (il Napoli era senza dubbio tra le favorite alla vittoria finale). La stagione degli azzurri è rimasta senza obiettivi, e si trascinerà stancamente verso la fine del campionato.

Salvatore Emmanuele Palumbo

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