Le ipotesi sulla scomparsa di Emanuela sono tante, dalla “tratta delle bianche” al rapimento politico, per scambiare la ragazza con il terrorista Mehmet Alì Agca. Il militante dei “Lupi Grigi” condannato all’ergastolo per aver attentato alla vita di Wojtyla. Ma anche la fuga volontaria. Insomma, un guazzabuglio di ipotesi, in alcuni casi alimentate ad arte, che non hanno aiutato la ricerca della verità.
Piazza Navona è a “quattro passi” dalla Basilica di Sant’Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine. E’ proprio una bella chiesa dove, come in tante basiliche romane, “ti perdi” letteralmente ammirando le bellezze che ti cadono sotto gli occhi. Non c’è proprio “tregua” al grandioso, allo sbalorditivo, al bello; ad una realtà che sembra immaginaria ma che è proprio reale. Non è aperta a tutte le ore la Basilica. Se vuoi essere certo di poterla visitare e partecipare alle funzioni sacre devi andarci verso le 12 nei giorni feriali. Ne i sotterranei di questa “grande bellezza” venne sotterrata la salma non di un prelato, di un santo, di un beato ma di un pregiudicato. Dal 24 aprile 1990 fino al 14 maggio 2012 le spoglie di Enrico De Pedis, boss della fazione ‘testaccina’ della banda della Magliana, ucciso all’età di 36 anni, “riposavano” nei sotterranei di quello splendore. Quali favori “Renatino” De Pedis fece per avere quel “privilegio” non è dato sapere con certezza. Certo è che Renatino era in ottimi rapporti con mons. Marcinkus, che fu presidente dello Ior, la banca del Vaticano, dal 1971 al 1989.
Secondo Sabrina Minardi, l’amante di De Pedis, ‘Renato, da quello che mi diceva, aveva interesse a cosare con Marcinkus perché questi gli metteva sul mercato estero i soldi provenienti dai sequestri’. E, a proposito del rapimento di Emanuela: ‘Quello che so è che (la decisione, ndr) era partita da alte vette… tipo monsignor Marcinkus… E’ come se avessero voluto dare un messaggio a qualcuno sopra di loro. Era lo sconvolgimento che avrebbe creato la notizia’.
A distanza di ben trentasei anni dalla sparizione della giovane cittadina vaticana, dopo tante illazioni nonché iniziative della magistratura italiana non andate a buon fine, ecco che arriva una vera e propria sorpresa. Il Procuratore di giustizia vaticano ha aperto un fascicolo sul caso. Ha dato, inoltre, mandato alla gendarmeria guidata da Domenico Giani d’indagare sulla vicenda.
Elia Fiorillo