Sequestrati 12 viadotti dell’A16 Napoli-Canosa

Il provvedimento è scattato nell’ambito dell’inchiesta bis sulla manutenzione e sicurezza dell’autostrada nata in seguito alla strage di Acqualonga

Carenti sotto il profilo della sicurezza per l’incolumità pubblica. Così la procura di Avellino ritiene le barriere a bordo ponte di 12 viadotti del tratto irpino dell’autostrada A16 Napoli – Canosa, tra le uscite di Baiano e Benevento. La viabilità resta comunque regolare.

Il provvedimento è scattato nell’ambito dell’inchiesta bis sulla manutenzione e sicurezza dell’autostrada nata in seguito alla strage di Acqualonga, il viadotto dal quale precipitò un bus turistico il 28 luglio

2013. Un incidente che provocò la morte di 40 persone.

L’inchiesta bis condotta dal procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo intende verificare se esistano carenze sotto il profilo della sicurezza delle barriere protettive. Secondo il perito della procura avellinese, Andrea Demozzi, gli interventi di manutenzione effettuati sui “New jersey” da Autostrade per l’Italia nel biennio 2016-2017 non sarebbero sufficienti a garantire la sicurezza.

Sono stati iscritti nel registro degli indagati tre dirigenti di Autostrade per l’Italia, due dei quali già comparsi come imputati nel processo di primo grado per la strage di “Acqualonga”, Michele Renzi, ex direttore di Tronco condannato a cinque anni di reclusione e Massimo Giulio Fornaci, che è stato invece assolto. Il terzo indagato è Costantino Ivoi che comparve come testimone nel processo che si concluse con otto condanne e sette assoluzioni. I provvedimenti chiesti dalla Procura e confermati dal Gip del Tribunale avellinese non determineranno effetti sulla circolazione nel tratto sotto inchiesta.

Fonti di Autostrade per l’Italia fanno sapere che le strutture competenti forniranno agli inquirenti tutti i necessari elementi di chiarimento.

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