Al comizio di Matteo Salvini ieri sera a San Giuseppe Vesuviano non c’era la folla delle grandi occasioni. Nonostante in questi giorni il sindaco Catapano abbia incaricato anche un’agenzia di comunicazione per promuovere l’appuntamento,
sotto al palco ad ascoltare il leader leghista non dovevano esserci più di 500 persone.
Spropositato, invece, l’enorme schieramento delle forze dell’ordine mobilitate a tutela dell’evento. Le strade erano quasi tutte sbarrate: all’appuntamento si poteva giungere solo a piedi e sul percorso – posizionati come pedine su una scacchiera – vigili urbani, polizia, guardia di finanza, carabinieri a creare zone di filtraggio e cuscinetto.
La piazza della cittadina vesuviana, primo comune a guida leghista in Campania, nell’attesa del ministro è stata ‘bonificata’ attentamente dai numerosi poliziotti in borghese che hanno invitato, dopo averli controllati, diversi presenti a posizionarsi oltre le transenne che circoscrivevano l’area dell’evento, perchè ritenuti ‘potenziali’ contestatoti-disturbatori. E come si sa in ‘democrazia’ il dissenso va preventivamente disinnescato.
Ma la contestazione c’è stata: anche se sostanzialmente comunicativa, nel paese sono stati affissi, dalla sera prima, manifesti che ‘stigmatizzavano’ le esternazioni del Salvini in salsa anti-meridionale, le 200 persone controllate a vista dalle forze dell’ordine si sono fatte sentire con slogan e cori mentre due striscioni con su scritto ‘Ma quando lavori? Mai con Salvini’ venivano srotolati dai balconi di un palazzo ubicato proprio di fronte al palco.
Per il resto c’è solo da riportare il contenuto dell’intervento-show del ministro: venti minuti scarsi, senza troppa enfasi – sarà stata colpa dell’acquazza -, per ribadire la solita nenia anti immigrati, a favore della famiglia – quella formata da una mamma e un papà -, slogan anti-camorra ultra generici, un messaggio ‘spirituale’ ai familiari della piccola Noemi ferita gravemente in un agguato a Napoli qualche giorno fa, la solita frecciatina ai contestatori accusati di essere ‘zecche rosse’. Concludendo Salvini ha dovuto concedere qualcosa al sindaco, ed alla platea che quest’ultimo gli ha organizzato, promettendo il suo impegno a trovare 5 milioni di euro per costruire una nuova scuola nel paese.
E.I.