Quanto l’Informazione debba essere necessariamente trasparente e quanto essa, in ogni suo aspetto, sia importante nella società attuale per dare modo al cittadino di comprendere e partecipare alla vita politica e sociale della comunità – nazione a cui appartiene è il tema dell’incontro che gli alunni e i
docenti delle classi terze dell’IC 3° Castaldi – Rodari avranno venerdì 10 maggio, alle 10 e 30, presso la Sala-Teatro “Vela” del Plesso Marchesa, con Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista del Mattino, barbaramente assassinato dalla camorra il 23 settembre 1985, mentre tornava a casa, per aver informato i lettori del suo giornale sui cambiamenti degli equilibri malavitosi tra i clan dell’area torrese- oplontina.
Sono gli anni della guerra di camorra tra i clan di Gionta, Cutolo e Bardellino. E, proprio a Giancarlo Siani, cronista serio e puntiglioso al quale è dedicata questa giornata, che faceva il proprio mestiere libero da legacci e imposizioni, non limitandosi a fare il copia e incolla dei comunicati stampa, toccò scrivere su quella guerra toccando il nervo scoperto dei camorristi e diventando dunque una “penna scomoda” e da mettere a tacere.
Alla giornata “Sulle orme di Siani” la dirigente scolastica Patrizia Verde ha invitato sia i rappresentanti dell’Arma della compagnia oplontina e della locale caserma, sia le forze politiche della città nelle persone del sindaco, Antonio Diplomatico, e degli assessori e consiglieri.
Proprio sulla tematica della corretta informazione giornalistica, gli alunni, guidati in un laboratorio di scrittura giornalistica dalle docenti di materie letterarie, hanno prodotto una serie di lavori in cui, seguendo l’esempio di Giancarlo, hanno scritto dei fatti non tacendo sulle ragioni dell’assassinio del cronista.
«La penna di un giornalista» scrivono i ragazzi della 3°A in una poesia delle diverse che hanno prodotto in un laboratorio di scrittura e andranno a costituire il punto focale della discussione, perché verranno recitate e costituiranno uno dei momenti più interessanti della giornata «Può fare un certo clamore / E causare tanto dolore./ È il tuo caso, Giancarlo! /Quella sera hanno creduto / Di averti fregato. /Nella tua Mehari /ti hanno sparato./ Ogni volta che ci chiederanno un nome,/ esempio di integrità,/grideremo il tuo,/ Giancarlo Siani, / vittima innocente della camorra / e faremo rumore». E mai chiusura fu più bella: “Faremo rumore”.
Raffaele Vitiello