Attraverso una nota stampa, pubblicata di seguito, il Partito Democratico di Cava dei Tirreni risponde alle dichiarazioni dell’ex-sindaco Marco Galdi in merito alla mancata pianificazione, da parte
dell’amministrazione Servalli, dell’area del fondovalle metelliano.
“È incredibile leggere le dichiarazioni rese dall’ex sindaco e Consigliere comunale, Marco Galdi sui giornali di ieri, ed ancora più incredibile è la risposta data dal Consigliere Galdi alla nota del Sindaco Servalli.
Stupisce leggere la critica del Consigliere al Puc, allorquando afferma, testualmente, che con lo strumento approvato dall’Amministrazione Servalli si sarebbe scelto di non pianificare una rilevante zona cittadina, quella del fondovalle metelliano, delegando questa attività all’Asi e alla Provincia.
Ricordiamo al Consigliere Galdi che l’Asi è un piano sovraordinato, come il Put del resto, è che lo stesso Prg esistente non considerava la zona Asi proprio per questo motivo, quindi, questa Amministrazione ha fatto un passo in avanti, prevedendo la copianificazione .
Il consigliere Galdi, già Sindaco di destra, (oggi non si sa più chi rappresenti, non certo chi l’ha votato), con le Amministrazione di Asi e della Provincia entrambe rappresentate da esponenti della Destra, ha fatto una delibera di riperimetrazione nel 2012, ma fino al 2015 non è riuscito a portare avanti alcuna variante, neanche quelle normative dell’Asi che, invece, si sono concluse ad agosto 2015 con l’Amministrazione Servalli.
È sorprendente, quindi, che il Consigliere Galdi, che è docente universitario di Diritto, non comprenda il significato ed il termine di copianificazione.
Non sfuggirà agli attenti osservatori della politica che l’accordo di copianificazione fu siglato nell’ottobre 2018, sotto la presidenza Canfora. Come mai solo oggi la critica a questo strumento? Anche nella risposta al Sindaco Servalli viene fuori una mancanza di serenità nel giudizio di Galdi. Aver sostenuto con forza la realizzazione di appartamenti nell’area della manifattura tabacchi di viale Crispi, di proprietà della Maccaferri, non è un’accusa di interessi privati è solo un modo diverso di visione di città.
Dicevano i latini “excusatio non petita accusatio manifesta”.
Noi crediamo nella buona fede delle persone, crediamo che il Consigliere Galdi volesse costruire appartamenti in quella zona, crediamo che abbia acquistato la Cofima indebitando fino al collo il Comune per realizzare qualcosa (non è dato ancora oggi sapere quali fossero le vere intenzioni) per la città.
Quella visione di città e’ stata bocciata dai cittadini. Noi portiamo avanti i nostri progetti, quelli per i quali abbiamo ricevuto mandato dagli elettori e su questi ci accingiamo a ripresentarci per un nuovo quinquennio di buona amministrazione”.