Ieri mattina a Pomigliano era atteso un presidio della Lega per la campagna elettorale.
Gli operai, i disoccupati, gli studenti e i lavoratori del sindacato ‘Si Cobas’ che criticano le politiche dell’attuale governo e che non hanno mai risparmiato contestazioni a tutte
le forze politiche ‘borghesi e filopadronali’, si sono mobilitati anche questa volta scendendo in piazza.
Lo slogan che ha accompagnato la giornata è stato ‘Loro bloccano i porti, noi gli blocchiamo la campagna elettorale’. Hanno, quindi, deciso di chiudere simbolicamente la piazza Giovanni Leone con un nastro e dei volantini che attaccavano la Lega e le finte opposizioni politiche e istituzionali.
“Con la stretta repressiva sugli immigrati, la chiusura dei porti, la militarizzazione dei confini, l’introduzione del reato di solidarietà per chi sostiene gli immigrati, i decreti sicurezza che garantiscono la sicurezza dei padroni e lo sfruttamento operaio, la compagine leghista sta imprimendo un’accelerazione nella svolta autoritaria di cui il fronte padronale necessita in questa fase di crisi capitalistica”, queste le dichiarazioni di chi in piazza è sceso a dimostrare il proprio disappunto e dissenso.
Le forze dell’ordine sono immediatamente intervenute contro i presenti ‘con modalità aggressive e minacciose’, dicono i manifestanti, a difesa del presidio della Lega.
“Il loro Stato democratico dimostra evidentemente che il diritto di manifestazione non può valere per tutti. Ma noi non arretriamo e invitiamo lavoratori, disoccupati e studenti a rilanciare una mobilitazione contro il governo a guida Salvini”.
Annunciato per sabato prossimo un corteo diretto alla sala del Consiglio comunale di Pomigliano d’ Arco dove sarebbe prevista una manifestazione regionale della Lega.