Whirlpool EMEA intende procedere con la riconversione del sito di Napoli e la cessione del ramo d’azienda a una società terza “in grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano”.
E’ quanto aveva annunciato l’azienda durante un incontro a Roma tra vertici e rappresentanti dei sindacati per un aggiornamento sul Piano industriale Italia 2019-2021. Immediata la proclamazione di uno sciopero dei lavoratori in tutti i siti italiani del gruppo: “Non possiamo accettare la chiusura del sito Whirlpool di Napoli: metteremo in campo tutte le azioni necessarie”, aveva dichiarato venerdì scorso Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania. Ferma anche la reazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “È urgente e necessario che il Mise apra le porte a questa dolorosa vertenza e che riconosca la necessità del lavoro come una priorità del Sud”.
Intanto dopo la prima notte di presidio allo stabilimento di via Argine, i lavoratori di Whirlpool, circa cinquanta operai sono rimasti nelle varie aree del sito produttivo dell’area est di Napoli in segno di protesta contro la cessione dello stabilimento comunicata dai vertici della multinazionale al sindacato.
I lavoratori hanno presidiato la sala auditorium, la portineria, il parcheggio e il piazzale antistante l’ingresso. Alcuni di essi si sono sistemati in una tenda da campeggio attrezzata a pochi metri dal varco principale di accesso della fabbrica. “Molti nostri compagni – afferma Donato Aiello, della Rsu Fiom – sono ancora sotto choc per questa decisione comunicata dall’azienda. Abbiamo passato la notte a discutere e ad organizzare la nostra mobilitazione”. Lunedì mattina, all’interno dello stabilimento di via Argine, è in programma l’assemblea promossa dalle tre organizzazioni di categoria Fim Fiom e Uilm, alla quale interverranno i vertici nazionali delle tre sigle.
“Il Mezzogiorno non può assistere a questo ennesimo scippo. La decisione di Whirlpool sullo stabilimento di Napoli è inaccettabile, sia per i lavoratori, che per il sistema produttivo, tanto più perché disattende precisi impegni assunti pochi mesi fa, con un ruolo attivo del governo”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella.
“Il governo – sottolinea Schiavella – deve farsi garante di quegli impegni a tutela del sito produttivo e dei livelli occupazionali, battendo finalmente un colpo in direzione della definizione di politiche industriali adeguate a garantire il futuro industriale del Mezzogiorno. In questi stessi giorni attendiamo ancora di sapere quale ruolo intenda giocare nella complessa partita della fusione Fca-Renault, soprattutto per quanto riguarda garanzie e certezze per il futuro produttivo e per l’occupazione dello stabilimento di Pomigliano”.
“In questo quadro – conclude Schiavella – la vertenza Whirpool assume un valore emblematico di tale stato di cose. Anche per questo, la Cgil di Napoli tutta sarà sara al fianco dei lavoratori dello stabilimento di via Argine chiedendo alle istituzioni che facciano fronte comune per impedire questo ennesimo attacco al Mezzogiorno”.