Assunzioni Gori, necessaria commissione d’inchiesta

Il consigliere Scala: "Difendiamo un bene essenziale come l'acqua, difendiamo i cittadini tutti, difendiamo la nostra Città, la nostra Regione"

Con una missiva indirizzata al Presidente Regione Campania, al Sindaco Castellammare di Stabia, al Presidente Consiglio Regionale, al Presidente Consiglio Comunale, ai Signori Capigruppo Comune e Regione il consigliere di opposizione Tonino Scala riaccende i riflettori sulla questione Gori. Di seguito la missiva.

La vicenda della Gori, le assunzioni pilotate, il clientelismo con il quale si è privatizzata l’acqua in Campania, e soprattutto l’inchiesta archiviata non possono essere lasciate nel dimenticatoio. Serve una discussione su quello che le “carte” della Guardia di Finanza dicono. Bisogna, a mio avviso, istituire subito una commissione d’inchiesta. La vicenda non è solo giudiziaria, ma è soprattutto politica: hanno svenduto l’acqua utilizzando la più becera clientela della storia della nostra Regione.

Inutile dire che nel 2005, 2006 e 2007, quando rivestivo il ruolo di consigliere regione prima e di capogruppo in regione poi, attraverso interrogazioni provai a denunciare, ma il silenzio e la connivenza hanno prodotto ciò che tutti sapevano: perdite e clientele, che hanno solo aumentato le tariffe a discapito dei cittadini. Solo l’ultima interrogazione, quella alla quale rispose l’assessore regionale al Lavoro Corrado Gabriele, dal titolo “Gori – Spa – Organico Aziendale e nuove assunzioni, ebbe risposta.

Egregi, prima di leggere in aula le tre paginette dell’interrogazione feci un preambolo che ricordo come fosse ieri: “Io la mattina scendo in strada, acquisto il giornale e bevo il caffé al bar, perché mi piace stare a contatto con la gente. E molte persone del mio territorio, Castellammare di Stabia e Monti Lattari, mi chiedono una cosa sola: come essere assunti dalla Gori. Perché ritengono che in questa società si facciano assunzioni clientelari. Io non entro nel merito se ciò sia vero oppure no. Però vorrei vederci chiaro”. Chiarezza sulle assunzioni, sui criteri adottati, sulla necessità di combattere pratiche clientelari che, ad onor del vero, fu chiesta anche dal Sindaco di Castellammare nel Consiglio Comunale del 15.5.2008

A vederci chiaro, dunque, ci avevo provato: con nota prot. 94/05, come riferii nell’interrogazione, qualche tempo prima avevo chiesto alla Gori, “per una verifica delle modalità con cui si effettuano le assunzioni, copia dell’ultimo atto

approvativo dell’organico aziendale”. Il consigliere voleva i nomi degli assunti, circa 500, secondo una sua stima, molto vicina al vero. Non li ebbe, perché la Gori rispose che “trattandosi di atti di diritto privato il sottoscritto, non poteva accedervi”. Eppure esplicitai nell’interrogazione, ‘esisterebbe una Sentenza del Consiglio di Stato (la numero 4 del 22 aprile 1999) secondo cui una società che esercita una pubblica funzione non potrebbe trincerarsi dietro un no alla richiesta di un parlamentare o di un consigliere regionale’.

C’è in effetti qualcosa di maggior interesse pubblico della fornitura di acqua nelle case? In quel question Time chiesi poi a Gabriele se era vero che la Gori assumeva, quali erano le carenze in organico, se non riteneva di prendere visione dell’organico aziendale, e se non era il caso, per impedire lo svilupparsi di meccanismi clientelari, provvedere alle eventuali nuove assunzioni tramite avvisi pubblici per consentire a chi avesse avuto una spiccata competenza tecnico-professionale l’opportuna partecipazione. Gabriele rispose a braccio, dandomi ragione su tutto: “Ha il diritto ad ottenere le risposte le chiede, la Regione si attiverà presso la Gori e l’Ato 3 affinché relazionino sullo stato dell’organico, sull’ipotesi di assunzione e su quali saranno i meccanismi di selezione. Farò in modo che eventuali ricerche di personale della Gori vengano comunicate anche ai Centri per l’Impiego e, se necessario, tornerò in aula a illustrare la situazione”.

Ero soddisfatto: dalla Regione era arrivato un segnale serio. Passarono mesi e il “segnale serio” della Regione rimase lettera morta, non ottenni i nomi degli assunti in Gori e mi recai in procura. Oggi la guarda di finanza e la magistratura mi dice che avevo ragione ma.. cui prodest? Oggi più che mai, visto anche il salvataggio per quasi 300 milioni di euro da parte della regione nella precedente legislatura e le tariffe alle stelle, credo che fare chiarezza sia un obbligo. Si istituisca una commissione d’inchiesta subito. La politica e le istituzioni non possono far finta di niente. Si lavori per smantellare il carrozzone GORI,si punti in modo deciso a ripubblicizzare la gestione dell’acqua.

Sarebbe grave se cadesse il silenzio su questa vicenda. Per scongiurare questa possibilità auspico che il Consiglio Regionale ne discuta,che il Presidente della Regione assuma iniziative chiare.Al Sindaco di Castellammare chiedo di intraprendere iniziative decise, nette. Basta con la commedia degli equivoci come è accaduto in occasione del voto per eleggere i componenti del distretto, o con il silenzio colpevole e ingiustificabile, su dove trasferire la sede del distretto(Castellammare ha avanzato una proposta? Sindaco ci informi), per l’aumento delle tariffe, per il recupero dei crediti pregressi.

Convochi il Consiglio Comunale, Castellammare aderisca alla rete dei sindaci per l’acqua pubblica,si chieda un tavolo immediato con la Regione per discutere di tutti questi aspetti, del modo di funzionare dell’EIC , del ruolo che devono avere i Comuni.

Difendiamo un bene essenziale come l’acqua, difendiamo i cittadini tutti, difendiamo la nostra Città, la nostra Regione.

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