Il 21 giugno presso l’ Aula penale del comune di Pomigliano D’ Arco si è svolto il convegno “Reati Ambientali: prevenzione e riparazione”.
L’evento formativo è stato patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Nola, relatori del dibattito l’avvocato del foro nolano Giuseppe Mosca e il comandante del corpo della Polizia Municipale di Nola Luigi Maiello. Moderatore l’avvocato Mauro Panico.
Numerose le presenze e gli interventi degli esperti in materia. Ha aperto l’incontro l’avvocato penalista e vice presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola, Arcangelo Urraro, che ha raccontato alcuni aneddoti forensi attinti dalla personale esperienza professionale in materia di reati ambientali, ha spiegato di come questo capo d’accusa si sia evoluto in materia giuridica. Non molto tempo fa reati del genere erano seguiti addirittura anche da chi non aveva l’abilitazione all’avvocatura. L’avvocato Mosca ha poi completato l’intervento di Urraro aggiungendo che solo nel 2015 è stato introdotto il “reato ambientale” nel ramo del penale e che la pena prevista non viene applicata “ai soggetti che commettono il fatto”, ma che s’interviene solo con la confisca dei loro beni.
Subito dopo l’avvocato penalista, nonché vice sindaco di Pomigliano, Elvira Romano ha risposto alle domande della sala spiegando quali sono le misure di legge adottate per la prevenzione e la repressione di tali reati perpetrati ai danni dell’ambiente.
Cosa s’ intende per interventi di prevenzione e riparazione? La dottoressa Romano lo ha spiegato partendo dall’operato dell’Amministrazione locale e delle non poche ordinanze emanate sul territorio pomiglianese per la salvaguardia della salute dei cittadini. “Siamo molto attenti alla salute e all’ambiente che ci circonda”, dichiara ricordando alla platea l’entrata in vigore da qualche tempo della normativa sulle targhe alterne attuata dopo la verifica dell’ eccessiva presenza di polveri sottili nell’aria della città. “Altro intervento importante ai fini ambientali – ribadisce la Romano – è la normativa del febbraio 2019 che prevede la somministrazione da parte del Comune d’incentivi per l’acquisto di abbattitori di fumi per camini e stufe a pellet. Anche la riqualificazione delle piste ciclabili per una mobilità alternativa, fa parte degli interventi strategici”.
L’avvocato vicesindaco poi aggiunge ancora: “Altro intervento effettuato, che riteniamo uno dei più stimolanti per l’ambiente e l’economia, è quello promulgato con la delibera del settembre 2018,che prevede la concessione da parte del Comune di un tagliando per la sosta gratuita a tutti i residenti possessori di macchine elettriche e ibride elettriche”. Romano conclude il suo intervento ringraziando le scuole dell’ hinterland che, anche su suggerimento del Comune, hanno collaborato realizzato progetti, nelle loro attività scolastiche, di sensibilizzazione per educare i bambini e i giovanissimi alla raccolta differenziata.
Il Comandante Luigi Maiello invece in maniera sintetica e chiara ha descritto qual è il ruolo rivestito dal corpo dei vigili urbani: “Ruolo di sentinelle e guardiani del territorio”, a loro l’arduo compito d’individuare le zone soggette a bonifica, gestite non sempre rispettano le norme.
L’evento si è concluso con la presentazione del libro inchiesta sui rifiuti “Quanta bella monnezza” di Salvatore Livorno edito da Spazio Cultura Edizioni. Ma chi è Livorno? Nato a Napoli e cresciuto a Castello di Cisterna è un sindacalista che racconta la sua storia, quella che ha ispirato il suo libro verità. Vista e respirata la criminalità già da bambino, Livorno racconta di averla vissuta in pieno da ragazzo dopo aver vinto un concorso pubblico al Nord ed essersi trasferito in Veneto. Operando come sindacalista nel settore rifiuti del ricco e prosperoso Nordest, ha individuato la “malavita” nuova, subdola, vestita di legalità. Le centosessantacinque pagine del suo libro denuncia, raccontano di imprenditori senza scrupoli che si sono accaparrati il business dello smaltimento rifiuti rispettando le leggi solo di facciata.
Tutte accuse che poi hanno trovato riscontro in inchieste giudiziarie (la più recente riguarda il rinvio a giudizio dei vertici della società pubblica “Padova tre” con sede ad Este). Nonostante le intimidazioni con pallottole e minacce, Livorno non ha desistito a lottare per i suoi ideali e la sua terra, e conclude il dibattito sottolineando che al di la dell’ immaginario collettivo di questi anni, non è stato il Sud a trasportare rifiuti illeciti al Nord del paese ma è stato il ricco Veneto e non solo ad ammalare le nostre terre e la nostra gente.
Cinzia Porcaro