L’intera opera finanziata dalla Regione Campania, come dichiarato qualche tempo fa dal governatore De Luca, avrà un valore complessivo dell’importo di 8milioni e 600mila euro, finalizzata allo smaltimento di ventiquattromila tonnellate l’anno di compost da concimazione derivato dai rifiuti organici, raccolta che abbraccerà il comune di Pomigliano, quello di Casalnuovo e un terzo ancora da definire. Non si è ancora deciso su “chi” sarà a gestire poi il compostaggio, sarà forse l’ENAM, azienda gestita dal comune che ad oggi si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti nel pomiglianese? La scelta è ancora in fase embrionale, per ora ci si concentra sull’avvio dei lavori previsti per la fine di dicembre salvo complicazioni, visto che l’iter burocratico e legale prevede che la Regione Campania rilasci in primis l’AIA, ovvero l’Autorizzazione Integrata Ambientale e che sia in secondo luogo redatto il progetto esecutivo, prima dell’ avvio del cantiere. Il progetto del sito che abbraccerà un’area di 11mila metri quadrati sul confine nord della strada provinciale che collega Pomigliano ad Acerra vedrà sorgere cinque “biotunnel”,che sono cilindri in cemento armato, profondi 31 metri e alti 6 metri, vicino al canile municipale, al campo da rugby e di un gasdotto seminterrato, nella parte interna saranno piazzate le frazioni biodegradabili da trasformare in compost, in più verranno costruiti due capannoni in cemento uno per la fase di compostaggio attiva, l’altro per la fase di maturazione e raffinazione dei compost tramite vagliatura e deplastificazione. Nello stesso posto sorgerà anche una palazzina per gli uffici di due piani.
Quella parte del territorio presenta grandi criticità ambientali, per anni è stata zona di versamento dell’ecomafia che ha ridotto quelle terre in vere e proprie discariche a cielo aperto causando morte e degrado. Tutto questo ha generato paura e perplessità nei cittadini, soprattutto quelli che vivono nelle vicinanze dell’impianto. Precedentemente quando il Sindaco Russo presentò alla Regione la candidatura della città per ospitare la struttura manifestarono il loro forte dissenso, che ad oggi riecheggia più forte supportato dal forte ostruzionismo del M5S che già nel dicembre 2018 intervenne, insieme ai suoi consiglieri pomiglianesi, effettuando un sopralluogo presso il sito, definendo la scelta dell’ Amministrazione sbagliata, un vero e proprio scempio.
La ferrea battaglia sostenuta dai Cinque Stelle nei confronti dell’amministrazione locale si fonda sull’idea che impianti del genere hanno un effetto impattante sul territorio e la salute, la sua presenza nuocerebbe ulteriormente all’area del paese che non è tra le più salubri, in più quello di Pomigliano rappresenterebbe l’ennesimo spreco di denaro pubblico e l’ennesima opera incompleta della vecchia politica.
Per il futuro promettono dura opposizione ai vertici cittadini che si fermerà soltanto quando la realizzazione di “questo mostro” verrà definitivamente bloccata. Per la gestione del ciclo dei rifiuti, come previsto dal loro programma di governo verranno pianificate apparecchiature e impianti di piccola taglia per trattare i rifiuti e la loro trasformazione “in loco” senza forzature ambientali, senza mettere in pericolo la salute dei cittadini.
Cinzia Porcaro