Pompei, sottopassi EAV: Conferenza Servizi slitta di 10 giorni

La politica ancora non da l'ok definitivo al progetto; i comitati rimangono sul fronte del 'no' chiedendo l'interramento della circumvesuviana; la chiesa tace. In ballo 70 milioni di finanziamento e tanti interessi

Si è tenuta oggi la Conferenza dei Servizi che doveva approvare in via definitiva il progetto EAV riguardante l’eliminazione dei passaggi a livello della città e la pianificazione ex-novo di tutta l’area che da via Nolana arriva fino a via Crapolla e via Fucci, ridisegnando integralmente la zona a nord del Santuario fino a Casa Borrelli con sottopassi per auto e pedoni, parcheggi, e chissà cosa altro ancora.

Al termine della riunione la fumata è stata nera: la conferenza si riunirà fra dieci giorni, termine ultimo di legge per non farla definitivamente fallire.

Al tavolo erano presenti il sindaco di Pompei Amitrano – accompagnato dal consigliere La Marca – l’Ing. Borrello dell’URP-EAV, l’assessore ai Trasporti della regione Cascone. Presente anche il consigliere regionale – con delega alla Buffer Zone – Casillo. Invitato, in audizione, il Comitato No Sottopassi.

E’ da un mese che gli appuntamenti si susseguono, ma non si trova una quadra. Nel frattempo voci informate dicono che sull’opera abbia acceso i riflettori anche il Ministro dei Trasporti. Sarà che il peso urbanistico del progetto presentato dall’EAV – e calorosamente difeso dalle istituzioni locali e regionali – non è di poco conto. E questo non aiuta di certo a sveltire l’iter della sua approvazione, anzi. Per di più, se pure la Conferenza dei Servizi licenziasse positivamente entro i limiti di legge la pianificazione ipotizzata, il comune di Pompei dovrebbe a sua volta farla sua con l’applicazione di una variante urbanistica ad hoc.

En passant, bisogna ricordare che stiamo parlando di un territorio in piena zona rossa per rischio vulcanico: in quest’area, per la presenza di numerosi e stringenti vincoli, è quasi impossibile pure costruire una latrina in una casa che ne è priva, a meno che non lo si faccia abusivamente.

La riunione di oggi è stata accesa nei toni. A far luce sulla discussione i portavoce del comitato presente a Napoli. “Abbiamo portato la nostra controproposta – l’interramento della linea ferroviaria – in sede di Conferenza dei Servizi. Ma appena abbiamo tirato fuori il progetto alternativo, con tanto di conto economico, l’assessore regionale Cascone ci ha tacciati di essere aggressivi. Non esserlo, per lui, significava che ci saremmo dovuti limitare a qualche suggerimento ‘dal basso’. Ma il progetto, sempre per l’assessore, non è in discussione. Va fatto così com’è”. E ancora: “il sindaco ha solo detto che quest’opera è una grande occasione per Pompei, ma non ha aggiunto altro. L’Ing. Borrello dell’EAV ha ascoltato le nostre proposte, ma per lui l’unica alternativa reale sarebbe fare della linea Poggiomarino della Circumvesuviana una tram-via come accaduto per la tratta Nola-Baiano”.

Se da un lato l’atteggiamento delle istituzioni ha impressionato in negativo i delegati del comitato ‘No Sottopassi’ per la pervicacità con cui la politica vuole a tutti i costi approvare il progetto, dall’altro lo slittamento di dieci giorni è sintomo di qualche crepa che si apre nel fronte degli attori proponenti. Ma fidarsi è bene e non fidarsi è meglio: ci sono pur sempre 70 milioni di euro di finanziamento pubblico in ballo ed è risaputo che ‘i soldi fanno venire la vista ai ciechi’. E’ per questo che i cittadini che si oppongono al piano hanno chiamato già due appuntamenti che si terranno mercoledì 3 luglio – in piazza Bartolo Longo alle ore 20,30 – e giovedì 4 nelle palazzine di via Nolana per spiegare alla comunità i motivi del No all’opera in questione.

In ultimo, ma non per importanza, non si può dimenticare il ruolo della Chiesa. Pompei oltre ad essere meta imperdibile per l’imponente  flusso del turismo archeologico è anche luogo di pellegrinaggio per il suo Santuario. Pubblicamente il vescovo non si è ancora espresso. Ma a tener conto della trasformazione urbanistica che si vuole effettuare è ipotizzabile una sua ‘benedizione’ visto che qualche compensazione per aiutare le beate economie è già sotto la luce del sole: giusto per menzionarne una, il grande parcheggio previsto proprio dietro la chiesa madre aiuterebbe sicuramente i fedeli a raggiungere più comodamente e velocemente i sacri spazi.

Poi c’è il presente ed il futuro di ‘Casa Borrelli’ e della sua cappella. Anche qui le mire sembrano chiare: l’immobile – donato al Comune per farne casa ricovero per poveri e meno abbienti – oggi è una casa per anziani a rischio sgombero. Anche qui il progetto EAV interviene: demolizione della vecchia cappella e costruzione di una nuova congrega, su territorio ecclesiale, a pochi metri di distanza. Per quanto riguarda la Casa alloggio si parla di una sua ristrutturazione, ma già oggi c’è un presidio che tenta ostinatamente di difendere il luogo e gli anziani ospiti già minacciati di espulsione. Saranno loro le prime vittime sacrificali immolate sull’altare degli interessi legati ad una trasformazione urbana calata dall’alto? Oppure il conflitto e la resilienza, per ora in nuce, riusciranno a far saltare il banco? Per ora la situazione è fluida.

E.I.

 

 

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