Si è tenuta oggi la Conferenza dei Servizi che doveva approvare in via definitiva il progetto EAV riguardante l’eliminazione dei passaggi a livello della città e la pianificazione ex-novo di tutta l’area che da via Nolana arriva fino a via Crapolla e via Fucci, ridisegnando integralmente la zona a nord del Santuario fino a Casa Borrelli con sottopassi per auto e pedoni, parcheggi, e chissà cosa altro ancora.
Al termine della riunione la fumata è stata nera: la conferenza si riunirà fra dieci giorni, termine ultimo di legge per non farla definitivamente fallire.
Al tavolo erano presenti il sindaco di Pompei Amitrano – accompagnato dal consigliere La Marca – l’Ing. Borrello dell’URP-EAV, l’assessore ai Trasporti della regione Cascone. Presente anche il consigliere regionale – con delega alla Buffer Zone – Casillo. Invitato, in audizione, il Comitato No Sottopassi.
En passant, bisogna ricordare che stiamo parlando di un territorio in piena zona rossa per rischio vulcanico: in quest’area, per la presenza di numerosi e stringenti vincoli, è quasi impossibile pure costruire una latrina in una casa che ne è priva, a meno che non lo si faccia abusivamente.
In ultimo, ma non per importanza, non si può dimenticare il ruolo della Chiesa. Pompei oltre ad essere meta imperdibile per l’imponente flusso del turismo archeologico è anche luogo di pellegrinaggio per il suo Santuario. Pubblicamente il vescovo non si è ancora espresso. Ma a tener conto della trasformazione urbanistica che si vuole effettuare è ipotizzabile una sua ‘benedizione’ visto che qualche compensazione per aiutare le beate economie è già sotto la luce del sole: giusto per menzionarne una, il grande parcheggio previsto proprio dietro la chiesa madre aiuterebbe sicuramente i fedeli a raggiungere più comodamente e velocemente i sacri spazi.
Poi c’è il presente ed il futuro di ‘Casa Borrelli’ e della sua cappella. Anche qui le mire sembrano chiare: l’immobile – donato al Comune per farne casa ricovero per poveri e meno abbienti – oggi è una casa per anziani a rischio sgombero. Anche qui il progetto EAV interviene: demolizione della vecchia cappella e costruzione di una nuova congrega, su territorio ecclesiale, a pochi metri di distanza. Per quanto riguarda la Casa alloggio si parla di una sua ristrutturazione, ma già oggi c’è un presidio che tenta ostinatamente di difendere il luogo e gli anziani ospiti già minacciati di espulsione. Saranno loro le prime vittime sacrificali immolate sull’altare degli interessi legati ad una trasformazione urbana calata dall’alto? Oppure il conflitto e la resilienza, per ora in nuce, riusciranno a far saltare il banco? Per ora la situazione è fluida.
E.I.