Con l’organizzazione di Giuseppe Carotenuto della Mondadori di Castellammare di Stabia, lo scrittore Luigi Bartalini ha presentato il suo ultimo romanzo “Tienimi per mano ” dell’editore Castelvecchi, nella suggestiva location stabiese del Secret Garden di Via Nocera. In qualità di moderatore il giornalista stabiese Pierluigi Fiorenza ha illustrato la sinossi del libro, dove “un’intera famiglia e’ sotto stress e ognuno dove pensa a sé.
Un bel triangolo ottuso, con padre, madre e figlio che è un potente affresco della famiglia. Ma chi può ergersi ad arbitro di questa famiglia?”
afflitta dall’incomunicabilità. La moglie Alessia è una professionista di un’agenzia pubblicitaria che cura anche en passant l’educazione del figlioletto Marco,mentre il marito Gianni è assorbito dal suo lavoro di avvocato, impegnato in un progetto complesso di business internazionale con risvolti ai limiti della legalità, come da sviluppi del plot narrativo.
Trascurata dal marito, Alessia vorrebbe lasciarsi andare ad un’avventura con un amico del marito, quasi una boccata d’aria dal menage familiare. Da qui poi si dipana la trama con vari colpi di scena.
L’ autore Bartalini fa l’analisi dei personaggi dicendo che “Non c’è qualcosa che li ha ridotti così. È una storia di indifferenza ricercata. Gianni non era quello che è oggi.
La moglie invece ha il senso di colpa di non essere una madre con tutti i crismi, assorbita anche lei dal suo lavoro. Gianni ha l’obiettivo del benessere .
Sullo sfondo c’è una ricerca sconsiderata del benessere. Benessere qui significa denaro. In generale, il mondo ci sta imprimendo una certa velocità che poi si riverbera sulle persone.
I due protagonisti sono distanti nel rapporto di coppia parlando quasi per “grugniti”. C’è l’illusione di una famiglia stile “Mulino bianco” . Poi ci sono delle dinamiche relazionali. Nel corso della narrazione gli affari si complicano. Gianni trascura la famiglia. Lui si trovera’ di fronte a un evento drammatico per un professionista.
Nel romanzo si usano tecniche di flash-back con richiami a 25 anni prima, rapportati poi nel presente, utilizzando un linguaggio e tool attuali quali quello di whatsup con gli emoticons”. In definitiva possiamo dire che il romanzo verte su un gioco di specchi e di coppie.
È una richiesta di tutti i personaggi del romanzo. Autobiografia? Penso che le emozioni e le esperienze di ognuno si traducono in spunti, ma la storia è inventata. Pochi gli elementi autobiografici come per esempio il cane Fefe’ , che e’ un altro personaggio del libro, che esiste effettivamente essendo un cagnolino bassotto di una coppia di amici”.
Il romanzo è ambientato a Napoli in cui l’autore vive :”Sono un napoletano di Spaccanapoli e quindi visceralmente napoletano. Nel romanzo vengono
anche sviscerate le varie anime della citta’ partenopea. Possiamo dire che è anche romanzo d’amore con un finale aperto”.
Possibile una fiction o un film tratto dal libro? “Chissà, la storia si presta,vedremo.”
Dello stesso autore sono i romanzi precedenti “Casella numero 58” e “Sono nato nel mese dei morti”.
Domenico Ferraro