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Le carte carburante disponibili sul mercato

Gennaio 2019 è stato un mese di grandi cambiamenti per aziende e liberi professionisti italiani: è infatti entrata in vigore la nuova normativa fiscale che prevede l’obbligo di emissione di fatture elettronica. Questo obbligo si applica anche ai pagamenti di carburante presso i distributori. Gli acquisti andranno effettuati necessariamente attraverso metodi tracciabili, ovvero carte di credito, di debito o prepagate. Questa novità si applica a quasi 3 milioni di titolari di partita IVA, sia liberi professionisti che lavoratori aziendali.

Sull’argomento c’è ancora una discreta quantità di confusione e con questo articolo intendiamo mettere in chiaro pregi e difetti delle carte carburante disponibili sul mercato e dare qualche dritta utile per capire come questa novità può contribuire a combattere l’evasione fiscale e semplificare la fatturazione elettronica.

Tipi di carte carburante

Capiamo innanzitutto cosa si intende quando si parla di carte carburante: sono generalmente carte di credito, di debito o prepagate che sono state ideate e create per rendere più semplici e veloci i pagamenti presso i distributori. Un altro vantaggio intrinseco delle carte carburante è la semplificazione della gestione aziendale e della contabilità. Non sono esattamente una novità, infatti esistevano già prima che entrasse in vigore la fatturazione elettronica obbligatoria. Ma questo cambiamento le ha rese di fatto praticamente indispensabili per imprese e titolari di partita IVA che vogliano snellire le proprie pratiche contabili ed evitare di ricorrere a ragionieri e commercialisti per gestire questo ramo contabile.

Esistono tre tipi di carte carburante, che si differenziano per la libertà di scelta che offrono ai titolari. Ci sono le carte monomarca, cioè esclusivamente emesse da un’unica compagnia di distribuzione carburante, solitamente di grosse dimensioni e notorietà (si pensi per esempio a Eni, Esso, Tamoil, Q8…). Queste vincolano a eseguire i rifornimenti solo alle pompe del marchio convenzionato. In alternativa esistono le carte multimarca, come le carte UTA o DKV, che permettono invece di eseguire rifornimenti di carburante presso diverse marche di distributori convenzionati. La terza opzione, forse la più allettante, solo le carte universali, come la carta Soldo Drive. Questa consente ai titolari di non essere vincolati a una sola marca di distributore o ad alcune minori, ma di rifornirsi in qualunque pompa di benzina si desideri.

Qual è la carta carburante migliore?

Non esiste una risposta univoca, a seconda di abitudini ed esigenze ognuno può preferire una carta al posto di un’altra. Ad esempio, le carte monomarca posso andare bene per chi è già abituato a fare rifornimento dallo stesso fornitore o a chi sa che durante gli spostamenti di lavoro ha la possibilità di incontrare distributori di quello specifico marchio. Inoltre, ai titolari delle carte monomarca vengono spesso riservate promozioni e offerte ad hoc. Più rifornimenti si effettuano, più si raccolgono punti, che si traducono in bonus e sconti. E a fine mese si risparmia sui costi carburante.

D’altro canto, le carte multimarca sono perfette per chi è portato per lavoro a lunghe trasferte, magari internazionali. La gamma di distributori è di tutto rispetto, anche se non estremamente capillare, e con un minimo di pianificazione (e occhio attento), si può viaggiare in relax con la certezza di incontrare prima o dopo la pompa di uno dei marchi convenzionati.

Se si ha invece bisogno delle più ampia libertà di scelta, la scelta dovrebbe ricadere su una carta universale. Non è necessario cercare o aspettare di incontrare un distributore convenzionato, andranno bene tutti, spesso anche oltre confine. Si potrà approfittare anche delle pompe bianche, ovvero senza marchio, che di solito garantiscono un prezzo del carburante più basso. Dato che non hanno alle spalle il sostegno delle grandi marche petrolifere, comunque, queste carte si concentrano più sulla selettività della clientela essendo spesso più semplici da richiedere, attivare e personalizzare.

Come richiedere una carta carburante

Un fattore da tenere in considerazione prima di scegliere una carta e valutare cosa comporta richiederla e attivarla. Quanto sono lunghi i tempi di attesa prima che diventi utilizzabile? Quanti documenti è necessario produrre per farne richiesta? Spesso le piccole aziende e i liberi professionisti si trovano in difficoltà nel fornire le garanzie richieste, quindi è meglio comprendere prima quale gestore viene più incontro alle proprie esigenze e circostanze.

In linea generale, le carte universali offrono un processo di richiesta semplice e garantiscono un tempo di attivazione pressoché nulla, mentre le carte monomarca comportano spesso maggiori difficoltà e tempi di attivazione più lunghi (in alcuni casi si può arrivare ad attendere due o tre mesi).

Per richiedere una carta carburante si dovranno compilare un modulo di adesione alle condizioni della carta e un contratto. Contestualmente si forniranno i propri dati bancari e si compilerà un modulo che richiede informazioni sul richiedente e sui veicoli.

La trafila burocratica richiesta è quindi un ulteriore motivo di valutazione. Come in tutti gli ambiti, conviene propendere per trasparenza, chiarezza e semplicità. In questo modo questa novità non sarà un peso, ma un piacevole aiuto che permetterà di districarsi ancora meglio nelle spese e nella gestione aziendale.

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