«Mi chiedo se siamo al cospetto del Puc di Volla o se in effetti dobbiamo parlare del PUC dell’amministrazione Di Marzo e dei suoi amici».
Secco l’attacco che il consigliere Giuseppe Annone ha portato al governo cittadino vollese, aggiungendo un altro capitolo, brutto se dovesse aver ragione, all’infinita storia del Piano Urbanistico Comunale della cittadina alle porte del Vesuvio.
E’ notizia di questi giorni che il progettista designato dalla giunta vollese a redigere il nuovo strumento urbanistico, l’ing. Ferruccio Ferrigni, abbia tenuto una riunione in comune con la maggioranza e alla presenza di alcuni tecnici del territorio.
«In questo incontro sembrerebbe – ha aggiunto Annone – che il progettista abbia presentato una relazione sul preliminare del Puc e le tavole del progetto.
La cosa grave – continua il consigliere – è che questi documenti non solo non sono stati protocollati e quindi non presentati in maniera ufficiale e, nonostante la mia richiesta in qualità di vicepresidente, non sono giunte in commissione edilizia, ma sembrerebbe che siano già in possesso degli “eletti” tecnici presenti alla riunione. Magari qualcuno di essi già sta lavorando alla luce delle nuove regole ancora ignote ai più, con un evidente e comprensibile vantaggio».
Se quanto affermato da Annone rispondesse a quanto realmente accaduto allora si spiegherebbe quanto affermato dal consigliere: questo nuovo Puc non sarebbe della città, ma solo di una parte di essa. «Se non condividono – ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia – significa che se lo vogliono anche votare da soli… cioè da “solo una parte” della città».
Filippo Raiola