Si erano dati appuntamento alle ore 9,00 di questa mattina a Pompei presso le palazzine di via Nolana i comitati No Sottopassi per dare vita ad una manifestazione contro il progetto EAV che, se avallato, dovrebbe ridisegnare l’intero tessuto urbano prospiciente la linea ferrata della circumvesuviana e che porta in dote uno stanziamento pubblico di 70 milioni di euro.
E lì si sono ritrovati, in circa duecento, armati di bandiere, striscioni e megafono, per percorrere la breve distanza che li separava dal palazzo di città. Determinati nel chiedere che il ‘piano’ previsto venga bloccato per una serie di ragioni di carattere urbanistico incompatibili con un territorio che ricade in piena zona rossa e portatori dell’alternativa dell’interramento della sede ferroviaria, a loro dire più funzionale, non impattante oltre che meno costosa in termini economici.
Per tutto il percorso tanti esercizi commerciali hanno tenuto le serrande abbassate in segno di solidarietà: se il progetto dovesse andare in porto nella zona di via Nolana i primi a pagarne le conseguenze sarebbero proprio loro.
Alla fine della manifestazione il sindaco ha incontrato i portavoce della protesta esponendo agli stessi l’ultima trovata, in termini di tempo, sulla questione: un passo indietro sui sottopassi affinchè si giunga ad un compromesso sulle altre opere di miglioria strutturale previste nel progetto.
La catarsi dell’Amministrazione
La protesta, sin dalla formazione dei comitati, ha individuato nell’amministrazione Amitrano (PD) il nemico con cui confliggere. L’ente pompeiano si è sempre dichiarato a favore del progetto EAV: un’opportunità sfruttare questi quattrini – che da mezzo per ammodernare la rete Circum eliminando i così vituperati passaggi a livello si sono trasformati in strumento compensativo nella pianificazione per finanziare una serie di interventi collaterali atti ad apportare migliorie alla rete viaria cittadina – soprattutto per un comune che nonostante sia tra i più importanti attrattori turistici internazionali ha le finanze in rosso.
Ma qualcosa pare abbia sgretolato, all’apparenza, la fermezza con cui il sindaco e la sua giunta hanno appoggiato l’opera in questione. A soli pochi giorni dalla famosa frase “o il progetto EAV si approva così com’è, oppure tutti a casa” con cui il sindaco richiamava sull’attenti i componenti la sua maggioranza politica, ieri sera il colpo di scena. Con un manifesto-comunicato – che addirittura arrecava lo slogan No Sottopassi – l’amministrazione cambia idea e propone lo stop al progetto EAV: no a tre sottopassi (quello pedonale Santuario, quello carrabile e pedonale di via Parroco Federico, quello pedonale di via Crapolla).
Il dietrofront, parziale, della giunta Amitrano è motivato dalla possibilità che la linea Pompei-Poggiomarino-Sarno diventi una tramvia (metropolitana leggera) secondo ipotesi EAV. Quindi questo eliminerebbe di fatto barriere e passaggi a livello e lascerebbe solo attraversamenti viari e pedonali garantendo la ricucitura tra il nord ed il sud della città. Una retromarcia parziale perché l’ente non rinuncia alla parte del progetto che riguarda l’intervento sull’edificio ‘Casa Borrelli’ e nuova Cappella, la riqualificazione di via Nolana, il parcheggio multipiano di via Fucci. In più, si pone un limite temporale: se entro 18 mesi le modifiche proposte non saranno accolte da una nuova pianificazione si procederà secondo il progetto oggi contestato.
Il gioco delle parti istituzionale dovrebbe aver fine domani, data in cui si terrà l’ultimativa Conferenza dei Servizi alla Regione che delibererà quale ipotesi sul tavolo sarà perseguita. Non vi è dubbio che la mossa dell’amministrazione, se da un lato è volta a rabbonire i comitati, dall’altro vuol salvare capra e cavoli: si facciano partire le opere urbanistiche a cui si tiene di più, quelle strategiche in termini di investimento e di interessi più o meno evidenti, poi col tempo si vedrà. Almeno chi vivrà!
E.I.