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Il Judo a Torre Annunziata: tra cultura, tradizione ed educazione

La seconda tappa della nostra rubrica dedicata al mondo delle arti marziali e sport da combattimento vede come protagonista il Judo. Per comprendere al meglio la tradizione, la cultura e la passione che tale disciplina trasmette, ci siamo recati a Torre Annunziata, in quello che è un tempio del Judo italiano, ovvero l’ A.S.D.  “Meeting Judo e Karate”. Ad averci accolto nel suo Dojo è stato il maestro Luca Fuscati.

Tradizione – La storia dell’associazione “Meeting Judo” risale al 1972, anno della sua fondazione da parte del Maestro Bruno Fuscati, padre di Luca. Bruno Fuscati inizia a praticare Judo nel 1949, egli è allievo di Nicola Tempesta, pioniere del Judo a Napoli e direttore tecnico della Nazionale italiana. Nel 2008 Bruno Fuscati è insignito del 5° Dan (grado) e il 27 Giugno 2018 ha ricevuto dalla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali) il diploma di Maestro Benemerito di Judo. A proseguire nell’insegnamento e diffusione del Judo è suo figlio Luca Fuscati, istruttore 3° Dan di Judo e colui il quale ci ha aperto le porte della palestra.

 

Il Judo –  E’ un’ arte marziale fondata in Giappone, da Jigorō Kanō nel 1882, anno della fondazione del Kodokan, cioè l’istituto centrale del Judo. Il termine stesso “Judo” è composto dai due simboli kanji: 通 (ju = flessibilità, cedevolezza) e 柔 (do = via). Perciò il vocabolo “Judo” significa “via della flessibilità – cedevolezza”. Tale disciplina si basa sue due principi fondamentali: “mutua prosperità” e “miglior impiego dell’energia”.  Da un punto di vista tecnico, il Judo si basa sul concetto di “yawara”, ovvero utilizzare la forza, adeguarsi e non disperderla, al fine di ottenere il massimo beneficio e controllo. Le tecniche di proiezione dell’avversario rispecchiano a pieno tale concetto e sono quelle che hanno reso il Judo così famoso per la sua efficacia,tale da farne una disciplina olimpica. Le tecniche in totale sono ben 67 ed oguna presenta una propria modalità di esecuzione e di utilizzo di specifici concetti bio-meccanici. Il Judo, inoltre, presenta anche un repertorio di tecniche utilizzate nel combattimento a terra, al fine di immobilizzare, soffocare o applicare una leva articolare all’ avversario. Oltre alla tecniche di “offesa” il Judo si propone di insegnare anche come subire una proiezione e quindi saper controllare la caduta in modo da ridurre i danni.

Dalla nostra conversazione con il maestro Luca Fuscati, è emerso di come il Judo risulti essere un importante strumento di formazione e di educazione al contatto. Nella società odierna, secondo il maestro, il contatto umano è presente in due forme distorte: bullismo ed isolamento. Il Judo, in questa circostanza, può essere estremamente efficace perché insegna ad avere un contatto “controllato” con il prossimo. Proprio in tal senso il maestro ci racconta delle esperienze vissute durante il progetto ” Meeting con il quartiere Provolera” nel 2005, dove la palestra offriva corsi gratuiti di Judo per i bambini che provenivano da condizioni socio-economiche molto difficili, affinché avessero un punto di riferimento educativo e culturale.

Altro punto su cui si è concentrata la nostra conversazione è la necessità di avere una struttura a Torre Annunziata dedicata alle arti marziali. Proprio Torre Annunziata, sottolinea il maestro, è una città dove le arti marziali e gli sport da combattimento sono un aspetto importante della comunità e la richiesta di queste discipline è sempre stata parte della cultura sportiva e agonistica torrese. Parlando di agonismo non possiamo non sottolineare con esempi pratici, quanto appena detto, citando il medagliere della palestra del maestro Fuscati,che spazia dalla partecipazione all’Universiade di Kobe, in Giappone, nel 1985 da parte di Salvatore Verdoliva, alla medaglia di argento dei Campionati Europei di Linz, Austria, da parte di Domenico Forioso nel 2003. Senza contare altri ed innumerevoli successi nazionali.

Proprio in termini sportivi l’intervista si è spostata sull’evoluzione, nel corso degli anni, del Judo e di come ogni paese intenda il Judo in una propria “via”. Interessante e motivo di maggior interesse, secondo il maestro, è la proposta di un “metodo italiano” di intendere il Judo offerto dal maestro Attilio Sacripanti, incentrato sull’analisi biomeccanica delle combinazioni e dell’azione reazione.

La conversazione con il maestro Fuscati ha spaziato in diversi argomenti e modi di intendere non solo lo sport, ma anche la società e sopratutto l’educazione dei più piccoli. Proprio su quest’ultimo punto ci siamo lasciati con il maestro, con l’augurio, in futuro, di un ritorno al passato, dove, grazie ad un maggior numero di praticanti del Judo, si possa veicolare con più efficacia i valori di tale disciplina. Senza tralasciare i benefici per la mente, il corpo e lo spirito.

il maestro Luca Fuscati, i suoi allievi, ed il sottoscritto

Non possiamo non ringraziare il maestro Fuscati e i suoi allievi per l’ospitalità con cui ci hanno accolto e per il tempo concesso. Sperando, quindi, di poterci incontrare di nuovo, e commentare qualche gara di Judo.

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