In merito alla vertenza CMO, centro medico polispecialistico, che nelle ultime settimane ha vissuto un’accelerata grazie all’intervento del Difensore civico regionale che ha intimato alle parti in causa – comune di Torre Annunziata, Regione, ASL – di esprimersi sulla possibilità che
l’azienda potesse trasferire il suo servizio di medicina nucleare in un nuovo stabile e così facendo salvaguardare 69 posti di lavoro, oggi arriva una nota dell’Ente oplontino.
Qualche giorno fa, per inciso, il Commissario ad Acta, nominato dal Difensore Civico, che è stato incaricato di portare a termine il procedimento ‘CMO’ – data l’insolvenza da parte dell’amministrazione locale in merito – giunto negli uffici comunali per acquisire gli atti e la documentazione è stato ostacolato nella sua funzione da alcuni dirigenti ed impiegati. C’è voluto l’aut-aut del Difensore Civico, che ha prospettato una possibile denuncia penale se tutte le richieste non fossero state evase e le ‘carte’ non fossero state esibite, affinchè l’accertamento burocratico andasse a buon fine. Questo comportamento ha generato non pochi dubbi sulla reale volontà politica dell’amministrazione Ascione a voler mettere la parola fine su una vicenda che da troppo tempo dura, segnando in negativo la capacità di resilienza dei lavoratori ancora oggi in regime di disoccupazione.
Oggi con un comunicato, che pubblichiamo di seguito, l’Ente cerca di fare chiarezza e di diradare le nubi che si erano addensate intorno all’eticità della sua azione amministrativa ed alla sua ‘lentezza’ nel chiudere l’iter del provvedimento in questione.
“Dalla lettura del provvedimento del Commissario ad Acta, avv. Ivan Pacifico, è emerso che l’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata non ha mai manifestato alcun elemento ostativo al trasferimento della sede del CMO nei nuovi locali. Infatti, sarebbe stato possibile attuare il trasferimento anche prima e senza l’ausilio dello stesso Commissario, qualora la Giunta Regionale della Campania, ed in particolare la Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario, avesse informato anche la stessa Amministrazione Comunale di una nota dello scorso 8 luglio, con la quale l’Ente Regionale specificava che “il Comune non deve acquisire la verifica di compatibilità del progetto rispetto al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale. Inoltre, per quanto riguarda la richiesta di parere regionale circa il trasferimento dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività relativa alla branca di medicina nucleare all’interno dello stesso Comune, alcun parere è dovuto dall’Ente Regionale”. Tale concetto, paradossalmente, è stato nuovamente ribadito solo in data odierna con una nota di poche righe inviata al comune di Torre Annunziata, in risposta ad un sollecito fatto da questa Amministrazione sin dallo scorso 24 maggio”.
E.I.