Avellino, il Comune di Castelcivita e la Società Grotte di Castelcivita S.r.L.
Le indagini riguarderanno i livelli del Paleolitico superiore (Uluzziano e Protoaurignaziano) che continuano a regalarci evidenze sempre più importanti, indicative del fatto che le grotte furono assiduamente abitate da Homo sapiens fra 42.000 e 40.000 anni fa nella fase cosiddetta di “transizione”.
Quest’anno, in particolare, la campagna di scavo sarà dedicata anche al prelievo di numerosi campioni di suolo dai quali potrà essere estratto DNA preistorico sia umano che animale, grazie all’utilizzo di tecniche all’avanguardia messe a punto al Max Planck Institute di Lipsia.
Dopo le indagini degli anni ‘70/’80 portate avanti dal Prof. Paolo Gambassini dell’Università di Siena, gli scavi a Castelcivita sono ripresi nel 2015 con l’intento di meglio chiarire i rapporti Neandertal vs. sapiens nel periodo in cui queste due specie umane coesistettero in Europa.
A quattro anni di distanza i primi importanti risultati sono già in corso di pubblicazione su riviste internazionali del settore.
fonte – infocilento.it