Mafia e terrorismo oggi si combattono anche con i dati, i modelli matematici, i simulatori informatici: con il progetto Proton ci troviamo di fronte ad innovazioni a metà strada tra Minority Report, il Grande Fratello e The Sims, il popolare videogioco di simulazione. In un laboratorio informatico vengono generate società digitali allo scopo di osservare l’evoluzione della criminalità organizzata e dei gruppi terroristici nonché il reclutamento degli individui. Infinite variabili che predicono cosa potrebbe accadere in futuro e quindi indicare le politiche che le istituzioni dovrebbero mettere in campo per evitare gli scenari peggiori.
Proton: Modelling the Processes leading to Organised crime and Terrorist Networks
È questo il cuore di Proton (Modelling the Processes leading to Organised crime and Terrorist Networks), il progetto ideato nel 2016 da Transcrime, il Centro di ricerca transazionale sul criminale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dall’Istituto di criminologia della Hebrew University di Gerusalemme. Proton si avvale di 21 partner internazionali ed ha beneficiato dei finanziamenti del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Nel giugno scorso a Palermo (sia Comune sia Università sono tra i partner) sono stati presentati i primi risultati del progetto di ricerca.
S & Wizard
L’obiettivo di Proton è quello di indagare su fattori sociali, psicologici ed economici che portano alla creazione di gruppi criminali o terroristici. Gli scenari inseriti in input vengono restituiti in output sotto forma di modelli. Saranno due i software che scaturiranno dall’iniziativa, Proton-S e Proton-Wizard, che aiuteranno i politici ad agire nel modo più efficace contro mafia e terrorismo. Nello specifico, Proton-S è il software che genera società virtuali allo scopo di testare l’impatto di diversi scenari sull’evoluzione della criminalità organizzata e delle reti terroristiche ed in merito al reclutamento degli individui. Wizard, invece, analizza i risultati scaturiti dagli scenari di Proton-S e fornisce agli utenti indicazioni su come comportarsi e come intervenire. Insomma, i Cacciatori di Calabria dovranno ancora dare la caccia ai latitanti sull’Aspromonte, ma nei laboratori c’è chi lavora per combattere la criminalità in altri modi.
Agenti a Berlino
Per indebolire mafia e terrorismo è necessario quindi bloccare l’arruolamento di nuove forze: quali condizioni sociali espandono e rigenerano le reti criminali e quali invece limitano tali fenomeni? “La scienza computazionale può aiutarci. – hanno spiegato Giulia Andrighetto e Mario Paolucci, ricercatori presso l’Istituto di Scienze e tecnologie cognitive del Cnr di Roma – Stiamo sviluppando modelli per comprendere i processi di reclutamento. Simuliamo l’attività quotidiana in un quartiere di Berlino chiamato Neukölln. Qui i cosiddetti ‘agenti’, che rappresentano la popolazione del quartiere, si spostano tra case, uffici e luoghi di incontro. Tra i 40mila agenti, tre o quattro sono reclutatori. Se questi reclutatori incontrano una persona che è ‘suscettibile’, allora quella persona può essere reclutata. Come si diventa suscettibile? Alla base c’è una teoria chiamata ‘dinamica dell’opinione pubblica’. Ognuno di questi agenti ha un’opinione personale su alcuni fatti, e questi fatti sono quelli che la ricerca ha scoperto essere rivelatori di un possibile reclutamento nella mafia o nel terrorismo. Ad esempio opinioni che le persone hanno delle autorità o della loro percezione della discriminazione all’interno del loro gruppo”.
Beyond the godfather
Proton adotta le simulazioni Abm (Agent-Based Models). Si tratta di simulazioni sociali computerizzate impiegate per indagare processi specifici. Le previsioni di reato o di reclutamento vengono normalmente effettuate con metodi statistici standard, che si basano soprattutto sul fatto che gli episodi criminali si ripetano sempre negli stessi luoghi. Sia il terrorismo, con gli attacchi che l’Isis ha affidato ai cosiddetti cani sciolti, sia la mafia, con omicidi e stragi in ogni zona del mondo, hanno fatto venire meno questo modello su grande scala. L’idea rivoluzionaria è proprio questa: Proton, tramite simulazioni, è in grado di tenere conto di fattori di rischio specifici che influiscono sugli eventi criminali. Nell’ambito di Proton i ricercatori hanno ultimamente messo a punto lo studio denominato Beyond the godfather, ovvero Dietro il padrino. Il Ministero della Giustizia italiano ha fornito agli studiosi i profili di 11mila mafiosi condannati e 200mila reati. Grazie a queste informazioni verrà creata una società virtuale per testare l’impatto di diverse azioni criminali.
Affinità
“Il reclutamento si basa su famiglia, affinità e amicizia. – ha spiegato Francesco Calderoni, professore di Criminologia al Sacro Cuore – I legami di sangue sono cruciali per il reclutamento nella ‘ndrangheta. Cosa nostra, invece, cerca di bilanciare l’influenza della famiglia naturale. Diversi pentiti hanno parlato di una regola contro l’ammissione di più di due membri della stessa famiglia di sangue. Il reclutamento si basa quindi su reti più ampie, selezionando individui che appartengono allo stesso background, ma non necessariamente già legati a mafiosi.
Mondi in miniatura
Useremo i risultati dello studio per creare simulazioni del reclutamento nel crimine organizzato e nel terrorismo. Funzionano come mondi in miniatura, con agenti che agiscono e prendono decisioni. Miriamo a ricreare il modo in cui le persone si uniscono alle reti criminali o terroristiche. I modelli basati su agenti sono ideali per testare situazioni complesse che non possono essere investigate nel mondo reale. Ci permettono di vedere l’impatto a lungo termine di politiche specifiche per combattere le organizzazioni mafiose. Sebbene sia troppo presto per fornire dettagli sulle simulazioni, posso dire che potremmo testare politiche come la rimozione dell’autorità genitoriale per i mafiosi. Potremmo anche testare le migliori tattiche per le forze dell’ordine: ad esempio, la polizia dovrebbe colpire casualmente gruppi criminali, un gruppo dopo l’altro o simultaneamente?”.
Qui Palermo
Palermo testerà presto i nuovi strumenti ed il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, ne è entusiasta. “Per arrestare un fuggitivo, sono sufficienti cinque minuti. Per convincere il figlio del fuggitivo che suo padre è un assassino, cinque minuti non sono sufficienti. Tuttavia, se non convinciamo il figlio che suo padre era sulla strada sbagliata, avremo un secondo assassino. – ha detto Orlando – Quante volte il sistema giudiziario presta attenzione all’individuo? Quanto spesso presta attenzione alla dimensione familiare? Di solito pensiamo solo a meccanismi di ricompensa o di punizione e a circostanze attenuanti o aggravanti. Ciò è piuttosto riduttivo”.
Francesco Ferrigno