Migranti, due barconi affondano: 150 morti

La terribile notizia di questo nuovo, tragico naufragio, dimostra per l’ennesima volta l’altissimo costo umano dell’attuale situazione in Libia e della mancanza di un’adeguata capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale

Due barconi sono affondati davanti alle coste libiche: lo riferisce il portavoce della Guardia costiera libica, Ayoub Gassim. Le imbarcazioni, con circa 300 persone stimate a bordo, si sono capovolte nelle acque davanti a Khoms, circa 120 km a est della capitale Tripoli. Circa 137 migranti sono stati recuperati e riportati in Libia. “Stimiamo possano essere 150 i migranti affogati e morti”, conferma un portavoce dell’Unhcr, Charlie Yaxley.

“Le nostre équipe  in Libia hanno soccorso al porto di Khoms i sopravvissuti del nuovo terribile naufragio di oggi, che ha causato almeno 70 morti e 100 dispersi”, così Julien Raickman Capomissione di MSF (Medici Senza Frontiere) in Libia. 

“La terribile notizia di questo nuovo, tragico naufragio, dimostra per l’ennesima volta l’altissimo costo umano dell’attuale situazione in Libia – continua Raickman – e della mancanza di un’adeguata capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Ci sono oltre 100 dispersi, di cui molti potrebbero essere annegati, stando alle prime testimonianze dei sopravvissuti visitati da MSF. I naufraghi sono stati soccorsi da pescatori e riportati a Khoms. Testimoni oculari coinvolti nel soccorso parlano di almeno 70 cadaveri in acqua”.

“Le nostre équipe  hanno fornito cure mediche a due gruppi di sopravvissuti, rispettivamente di 82 e 53 persone. Abbiamo dato prima assistenza e stabilizzato le condizioni più urgenti e abbiamo trasferito 7 persone in ospedale per cure mediche salvavita. I pazienti sono sotto shock e hanno sintomi di pre-annegamento, come ipossia e ipotermia”.

“Serve un’azione immediata per garantire un’efficace capacità di ricerca e soccorso in mare e l’evacuazione dalla Libia di tutte le persone che stanno cercando di fuggirne, solo così potremo prevenire ulteriori morti in mare. Due giorni fa, 38 persone intercettate in mare dalla Guardia costiera libica sono state riportate nel centro di detenzione di Tajoura, lo stesso che solo tre settimane fa è stato attaccato da un bombardamento aereo che ha causato 60 morti e 70 feriti. Era una tragedia del tutto evitabile. Ora siamo estremamente preoccupati per i sopravvissuti di questo naufragio.Non possono essere rinchiusi di nuovo in centri di detenzione dove le loro vite sono a rischio. Lo hanno ribadito di recente anche l’OIM, l’UNHCR e i leader Europei che si sono uniti all’appello di MSF per l’evacuazione immediata e urgente di tutti i rifugiati e migranti intrappolati nei centri di detenzione in Libia”, conclude il capomissione MSF.

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