Per il decimo anno consecutivo è stato giudicato “fortemente inquinato” il campionamento eseguito dai tecnici della Goletta Verde di Legambiente presso la Foce Regi Lagni a Castel Volturno.
Il prelievo è stato eseguito il 15 luglio scorso, quando l’equipe tecnica della Goletta Verde ha setacciato le coste campane alla ricerca di criticità.
“Quella dei Regi Lagni è un’emergenza cronica – afferma Francesco Pascale, di Legambiente Campania – Lo ribadiamo da anni, ma purtroppo non troviamo riscontri: è necessario affrontare con decisione il problema della mancata depurazione. Parliamo di situazioni critiche che segnaliamo da anni, ma per le quali evidentemente poco o nulla è stato fatto. Per questo Legambiente anche quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando nuovi esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati. Questo caso è uno dei tanti che sul territorio campano contribuiscono alla procedura d’infrazione europea che sta costando all’Italia già 60 milioni di euro all’anno, 5 milioni al mese che avremmo potuto utilizzare per realizzare fognature e depuratori, creando inoltre posti di lavoro”.
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.