Dal 1° agosto la #OpenArms vaga in acque internazionali con a bordo 121 naufraghi, oltre l’equipaggio, in attesa che venga loro assegnato un porto sicuro. Le persone sono state salvate dall’ONG spagnola in due distinte operazioni effettuate nel
Mediterraneo. Tra loro diversi bambini, compresi due gemelli di appena nove mesi, minori non accompagnati, donne e uomini fuggiti dai lager libici, vittime di violenze indicibili. L’intera Europa sembra aver loro voltato le spalle, negando finora un approdo sicuro in violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. E’ Lampedusa il ‘porto sicuro più vicino’.
Dall’isola gli aderenti al Forum Lampedusa Solidale lanciano un appello di solidarietà ricordando la lunga storia fatta di umanità e di accoglienza del luogo.
“Il nome di quest’isola deriva probabilmente dal latino “lampas” ossia fiaccola, a testimonianza dell’antico uso degli abitanti di segnalare con dei fuochi la giusta rotta ai naviganti. Ed è la Madonna di Porto Salvo la santa protettrice di questo scoglio battuto dai venti ma al tempo stesso storico luogo di salvezza per i naufraghi.
La storia dell’isola in cui viviamo ci spinge oggi ad accendere una lanterna che possa indicare la rotta, mettendo in luce il diritto di queste persone a un trattamento e a un futuro dignitoso. A fianco delle persone a bordo di Open Arms e nel rispetto della
Costituzione Italiana ci impegniamo a tenere accesa questa fiamma ogni notte fin quando tutte non saranno fatte scendere a terra in un porto sicuro. Invitiamo chiunque voglia partecipare all’iniziativa a raggiungerci dalle ore 22.00 in poi sul sagrato della Parrocchia San Geraldo – Lampedusa”.