Era su una barella nell’obitorio dell’ospedale di Scafati la salma di una donna appena morta e rinvenuta dai figli con il volto invaso da formiche. I figli della 61enne, Raffaella Attianese di Angri, erano accorsi, intorno alle 10 di ieri mattina, al “Mauro Scarlato”: la madre era deceduta da pochi minuti. Subito si erano recati in sala mortuaria dove, Rosario e Maria Rega, dopo aver sollevato il lenzuolo che copriva pietosamente il corpo del genitore morta per una presunta sepsi una cinquantina di minuti prima, come indicato nella sua cartella clinica, hanno dovuto constatare esterrefatti la presenza degli insetti che avevano invaso la barella, specie la parte posteriore destra, ed erano salite anche sul corpo della donna. I familiari hanno immediatamente allertato i carabinieri della tenenza di Scafati che giunti in ospedale hanno rilevato quanto denunciato al telefono. Tra le non poche anomalia anche il rinvenimento su un davanzale del reparto di un bisturi impolverato, sul cui uso gli interrogativi risultano inevasi.
A seguire la parte civile dell’inchiesta sarà l’avvocato Silvio Del Regno. Mentre durissime le parole dell’avvocato Striano: «Abbiamo sporto denuncia nei confronti di tutti coloro i quali, a vario titolo, hanno causato questo nuovo grave caso di malasanità. Riteniamo che le sale mortuarie e gli ambienti dove sono sistemati i defunti devono presentare le stesse condizioni igienico sanitarie di un reparto ospedaliero. Occorre garantire dignità agli esseri umani anche dopo la morte».
Il pm della Procura di Nocera Inferiore, Federica Lo Conte, ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche, nonché, ovviamente, la bonifica dei locali.
Inoltre l’Asl di Salerno, con una nota stampa, ha comunicato che “immediatamente allertati, sono giunti sul posto il dr. Alfonso Giordano direttore del DEA Nocera Inferiore-Scafati-Pagani , il dr. Luigi Lupo, direttore del Nucleo Operativo ispettivo e il dr. Maurizio D’Ambrosio, dirigente medico del presidio ospedaliero di Scafati ed è stato altresì investito il Dipartimento di Prevenzione”.