L’escursionista francese era scomparso dalla zona del Golfo di Policastro dal 9 agosto, ma solo ieri sera sono svanite tutte le speranze di ritrovarlo vivo quando il corpo senza vita è stato individuato in un burrone, nella zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di San Giovanni a Piro.
I resti di Simon saranno recuperati in giornata, dopo nove giorni di ricerche.
I Vigili del Fuoco e il soccorso Alpino hanno lavorato per tutta la notte, ma le operazioni di recupero della salma si sono scontrate contro l’impervia conformazione del territorio. Il corpo del 27enne si trova in profondità in una zona quasi irraggiungibile.
Sul posto anche il Prefetto di Salerno Francesco Russo, il colonnello dei carabinieri Antonino Neosi del comando provinciale di Salerno e il capitano della compagnia carabinieri di Sapri, Matteo Calcagnile. A Un’inchiesta, aperta dalla Procura di Vallo della Lucania, proverà a far chiarezza su quanto accaduto.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha espresso “grande tristezza” porgendo le più sincere condoglianze alla famiglia. Un ringraziamento è stato quindi rivolto alle “autorità italiane che si sono impegnate per il suo ritrovamento”.
Nel Cilento oggi sono arrivati anche l’ambasciatore di Francia a Roma, Christian Masset ed il padre di Simon. In mattinata, a Salerno, il prefetto Francesco Rosso aveva incontrato il diplomatico per fare un punto di situazione, sottolineando il massiccio spiegamento di forze in campo con il coinvolgimento di unità di personale specializzato dei Vigili del fuoco e del Soccorso Alpino.
Relativamente ai presunti ritardi nelle operazioni di soccorso, la Prefettura ha ben chiarito che le operazioni si sono svolte su un territorio vasto e con molte asperità, con dirupi e inghiottitoi.
Sono stati utilizzati anche i cani molecolari, addestrati per muoversi in territori montani, elicotteri e droni. Tanti i volontari della Protezione civile che hanno battuto la zona, insieme a una ventina di amici di Simon, giunti dalla Francia.
“E’ bene fare chiarezza e approfondire alcuni aspetti che riguardano le operazioni di soccorso, questo nel rispetto dei familiari e di tutti gli italiani”. Così il procuratore capo di Vallo della Lucania, Antonio Ricci: “Insieme al procuratore di Lagonegro valuteremo la strada da percorrere”.
L’ambulanza del 118 Basilicata è partita da Lagonegro, verso la costa tirrenica, un’ora e 40 minuti dopo il primo contatto con Simon Gautier, il giovane escursionista francese morto nel Cilento dopo essere precipitato in un dirupo: lo ha spiegato all’Asa il direttore delle postazioni del 118 Basilicata, Serafino Rizzo. Rizzo ha precisato che sono stati i carabinieri di Lagonegro a ricevere – alle ore 9 circa – la prima telefonata del giovane escursionista, trasferendola poi al 118 lucano, che non dispone di un servizio di geolocalizzazione (fornito dalle forze dell’ordine, quando necessario). Dopo una breve interlocuzione, il 118 lucano contattò i colleghi di Vallo della Lucania per avviare i soccorsi in collaborazione con i vigili del fuoco e con il soccorso alpino. Nel frattempo il cellulare di Gautier venne fatto ripetutamente squillare, senza alcun esito. Si decise quindi di inviare anche un sms su quel cellulare: se fosse stato aperto, i soccorritori avrebbero ottenuto una posizione più precisa. Il 118 della Basilicata ricevette la geolocalizzazione della prima telefonata di Gautier dal aoccorso alpino alle ore 10.30 circa: si trattava di un’ampia area nella zona di Maratea, dove vennero inviate alle ore 10.43 una prima ambulanza e un’auto dei carabinieri, senza però trovare alcuna traccia dell’escursionista. Da questo momento in poi le ricerche furono state estese verso nord, nel golfo di Policastro.