Il prossimo 14 settembre Sorrento ospiterà l’ultima tappa dell’Onda Pride 2019 (al record storico con 40 città italiane in cui ha avuto luogo il Gay Pride) e nel cinquantesimo anniversario dai moti di Stonewall il Comitato Organizzatore ha scelto come madrina dell’evento Rosa Rubino, attivista transgender napoletana.
Rosa, protagonista tra le altre cose di due videoclip musicali, Me staje appennenn amò di Liberato (https://youtu.be/8pFwPKNDF6E) e Candies & flowers dei A Toys Orchestra (https://www.youtube.com/watch?v=MhV9T4NJRck&feature=youtu.be), con le sue battaglie, le sue vittorie e la sua vita rappresenta l’anima più autentica di Stonewall: l’orgoglio di essere se stessi, il riscatto attraverso la cultura e il lavoro, la tenacia e la determinazione per ottenere piena eguaglianza e autentica libertà.
Rosa, nata nel 1957 a Sangiuvanniello (via San Giovanni e Paolo, ndr.), il rione di Vincenzo ‘o femmeniello ‘e Sangiuvanniello che partecipò alle Quattro giornate di Napoli per liberarsi dall’occupazione nazifascista, voleva fare la dattilografa, ma per il padre era un mestiere da femmina e la costrinse ad abbandonare gli studi dopo la licenza media. Dopo la morte del nonno sognava ‘o ‘nnammurato ma fu costretta in qualche modo ad una lunga vita che non avrebbe mai voluto, tra la strada e lo sfruttamento, come purtroppo capita ancora oggi a molte persone transgender.
Oggi Rosa, con tenacia e determinazione, è riuscita a diplomarsi, lavora come segretaria per la cooperativa sociale Dedalus, si è iscritta all’Università di Napoli e a giugno ha visto riconosciuta dallo Stato, tramite sentenza del Tribunale di Napoli, la sua identità di genere femminile senza nessun previo adeguamento chirurgico o cura ormonale.
Rosa è per tutta la comunità LGBT+ un simbolo d’amore, di tenacia, di libertà e di eguaglianza. Non poteva esservi madrina più giusta e più vera per questo Sorrento Pride che chiude la stagione italiana dei pride 2019.